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Pena di morte Israele, Ben Gvir con spilla di nodo scorsoio: "100 dottori pronti a eseguire iniezioni letali", ma Associazione medici smentisce

L'Associazione Medica Israeliana ha successivamente ribadito che la sua posizione si allinea alle linee guida della World Medical Association, in particolare alla Dichiarazione di Tokyo, che vieta espressamente ai medici di partecipare a torture o procedure crudeli, disumane o degradanti

11 Dicembre 2025

Israele, Ben Gvir con spilla di nodo scorsoio: "100 medici pronti a eseguire le iniezioni letali", ma Associazione di medici israeliani smentisce

Ben Gvir nodo scorsoio Fonte: X @avantibionda

Mentre la Knesset avanza una legge discriminatoria sulla pena di morte per i detenuti palestinesi, il responsabile della Sicurezza nazionale rivendica il supporto di professionisti sanitari disposti a violare i codici etici internazionali.

In Parlamento con una spilla sulla giacca inneggiante alla pena di morte

Una scena inquietante ha caratterizzato la riunione del Comitato per la Sicurezza Nazionale della Knesset (il Parlamento israeliano): il Ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir (condannato dallo stesso Stato di Israele per ben otto volte per razzismo e terrorismo), e altri parlamentari del suo partito di estrema destra Otzma Yehudit (Potere Ebraico), si sono presentati indossando spillette a forma di cappio color oro, mentre si discuteva di una proposta di legge che introdurrebbe la pena capitale per i detenuti palestinesi (Middle East Monitor - The Times of Israel).  La provocazione simbolica – le spille ricordavano i nastri gialli indossati in solidarietà con gli ostaggi israeliani (The Times of Israel) – è stata accompagnata da dichiarazioni ancora più allarmanti. Ben-Gvir ha spiegato che il cappio rappresenta "una delle opzioni attraverso cui attueremo la legge sulla pena di morte. Naturalmente c'è l'opzione della forca, della sedia elettrica e anche dell'anestesia" (Middle East Monitor - The Times of Israel).

La questione dei medici

Ciò che rende questa vicenda particolarmente grave è la pretesa del Ministro riguardo al coinvolgimento di professionisti sanitari. L'Associazione Medica Israeliana, attraverso il dottor Alberto Olszewski, aveva categoricamente dichiarato durante l'audizione che nessun medico sarebbe disposto a cooperare nell'amministrazione della pena di morte (Yahoo!), richiamandosi alle norme etiche internazionali. La World Medical Organization stabilisce infatti che la partecipazione dei medici alle esecuzioni è eticamente inaccettabile in tutte le fasi, inclusa la preparazione e la consulenza (Yahoo!). Eppure Ben-Gvir ha ribattuto affermando di aver ricevuto "cento chiamate da medici che hanno detto: 'Itamar, basta dirci quando'". L'Associazione Medica Israeliana ha successivamente ribadito, venerdì 22 novembre, che la sua posizione si allinea alle linee guida della World Medical Association, in particolare alla Dichiarazione di Tokyo, che vieta espressamente ai medici di partecipare a torture o procedure crudeli, disumane o degradanti (Yahoo!).

Una legge apertamente discriminatoria

Il disegno di legge in discussione presenta caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere per portata discriminatoria. Secondo il testo, la pena di morte si applicherebbe a individui che uccidono israeliani per motivi "razzisti" e "con l'obiettivo di danneggiare lo Stato di Israele e il rinascimento del popolo ebraico nella sua terra" (Al Jazeera). I critici sottolineano che questa formulazione significa che, in pratica, la pena capitale si applicherebbe esclusivamente ai palestinesi che uccidono ebrei, non agli estremisti ebrei che compiono attacchi contro palestinesi. Le disposizioni del progetto stabiliscono che la sentenza verrebbe imposta "a maggioranza semplice, senza possibilità di appello o commutazione attraverso patteggiamento o grazia", e l'esecuzione dovrebbe essere eseguita entro 90 giorni dalla sentenza del tribunale (TRT World). Particolarmente allarmante è il fatto che la legge si applicherebbe retroattivamente, rappresentando un'escalation senza precedenti nella legislazione israeliana, specialmente in materia penale (Palestinian Centre for Human Rights).

Le reazioni internazionali

Amnesty International ha condannato lo sviluppo legislativo (Al Jazeera), mentre l'Associazione per i Diritti Civili in Israele (ACRI) ha fortemente criticato il disegno di legge, sostenendo che viola i principi fondamentali dei diritti umani e contrasta con la legge israeliana, minando le garanzie di vita e uguaglianza (New Israel Fund). L'ACRI ha enfatizzato nella sua dichiarazione pubblica che "la pena di morte contraddice i valori fondamentali della santità della vita e della dignità umana. Il valore della vita è un valore elevato, e non c'è interesse che lo superi e giustifichi la privazione della vita, né come misura punitiva né come deterrente" (Sada News Agency). Hamas ha condannato il disegno di legge, con Hamas che afferma che rivela la "natura brutta e fascista" di Israele (Al Jazeera). Il ministero degli Esteri palestinese ha descritto il progetto come un crimine di guerra, riflettendo il crescente estremismo e la criminalità del regime contro il popolo palestinese (Global Security).

Il contesto carcerario

Questa proposta legislativa si inserisce in un quadro più ampio di grave deterioramento delle condizioni di detenzione per i palestinesi. Gli esperti indipendenti dell'ONU hanno denunciato che circa 9.500 palestinesi, incluse centinaia di bambini e donne, sono attualmente imprigionati, circa un terzo senza accusa o processo (OHCHR, Office of the High Commissioner for Human Rights, Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, attualmente  diretto da Volker Türk). Nel suo rapporto di agosto 2024 intitolato "Benvenuti all'inferno", l'organizzazione israeliana per i diritti umani B'Tselem ha documentato l'abuso fisico, psicologico e sessuale inflitto ai palestinesi sotto custodia israeliana, definendo il sistema carcerario israeliano "una rete di campi di tortura"(ReliefWeb). Durante la stessa riunione del comitato, Ben-Gvir si è vantato del deterioramento delle condizioni dei detenuti palestinesi sotto la sua gestione: "Questa mattina ho visto che è stato pubblicato che sotto Itamar Ben-Gvir sono morti 110 terroristi. Hanno detto che non c'è mai stato niente del genere dalla fondazione dello Stato" (The Times of Israel). Il Ministro finge di ignorare che la resistenza palestinese è conseguenza diretta dell'occupazione illegale dei territori palestinesi, dichiarata tale dalla Corte Internazionale di Giustizia nel luglio 2024. Non a caso, Hamas ha recentemente dichiarato la propria disponibilità a consegnare le armi a fronte della liberazione dei territori occupati.

L'opposizione interna

All'interno della Knesset, il disegno di legge ha suscitato feroci opposizioni. Il deputato Gilad Kariv(The Democrats) è stato espulso dal dibattito dopo uno scontro con Ben-Gvir, dichiarando: "Uno Stato non opera secondo sentimenti di vendetta. State chiedendo di trasformarci in uno stato paria che sputa sulla moralità ebraica. Questa è una legge razzista proposta da un gruppo razzista e fanatico che disonora il sionismo, il giudaismo e lo Stato di Israele" (Yahoo!).

Il leader dell'opposizione Yair Lapid ha dichiarato in una riunione della sua fazione che i parlamentari che indossavano le spille stavano danneggiando la già malconcia reputazione globale di Israele: "Le immagini delle spille con il cappio si stanno diffondendo in tutto il mondo e causano danni indescrivibili" (The Times of Israel).

Il progetto di legge ha già superato la prima lettura alla Knesset l'11 novembre con 39 voti favorevoli e 16 contrari. Deve passare ancora attraverso una seconda e terza lettura prima di diventare legge. Ben-Gvir, che ha fatto dell'approvazione di questa legislazione una delle condizioni per il suo sostegno alla coalizione di governo guidata dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu, sta conducendo maratone di riunioni di commissione per accelerarne l'approvazione. La vicenda solleva interrogativi inquietanti non solo sulla deriva autoritaria del governo israeliano, ma sul tentativo di coinvolgere i professionisti medici in violazioni dei codici etici internazionali più elementari. La ferma opposizione dell'Associazione Medica Israeliana assume particolare rilevanza in un momento in cui il sistema carcerario israeliano è già sotto accusa internazionale. Chiedere ai medici di somministrare iniezioni letali significa trasformarli da guaritori in carnefici di una legge apertamente discriminatoria, in strutture detentive che B'Tselem ha definito "campi di tortura" e dove l'ONU ha documentato abusi sistematici. Le presunte disponibilità di cui si vanta Ben-Gvirrestano non verificate e, in ogni caso, irrilevanti: nessuna adesione individuale può legittimare una pratica che l'intera comunità medica internazionale considera incompatibile con la professione sanitaria.

Di Eugenio Cardi

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