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Israele, crisi salute mentale: 2 mln di perone in cura, allarme per depressione, stress post-traumatico, ansia, dipendenze e suicidi

Quasi due milioni di israeliani necessitano supporto psicologico: dipendenze in aumento, esercito colpito da suicidi e un sistema sanitario mentale vicino al collasso: tutto derivato dai due anni dei genocidio

26 Novembre 2025

Salute mentale, 16 mln di italiani con disturbi nel 2024 (+50% rispetto al 2019 - pre lockdown e Green Pass), boom depressione e ansia tra i giovani, abuso psicofarmaci

Il sistema sanitario israeliano è sull'orlo del collasso: oltre 2 milioni di persone richiedono cure urgenti per la loro salute mentale. Nei due anni di genocidio a Gaza, infatti, sono aumentati nettamente i casi di depressione, ansia, stress post-traumatico, dipendenze e suicidi.

Israele, crisi salute mentale: 2 mln di perone in cura, allarme per depressione, stress post-traumatico, ansia, dipendenze e suicidi

Israele si trova sull’orlo di una crisi di salute mentale senza precedenti, con quasi due milioni di persone – inclusi numerosi soldati – che necessitano oggi di supporto psicologico a causa degli effetti del genocidio di due anni a Gaza. A denunciarlo sono diversi media israeliani, tra cui Yedioth Ahronoth, che parlano di una “ondata di disagio collettivo” destinata ad aggravarsi.

Il quotidiano riferisce che i segnali d’allarme sono ormai evidenti: aumento vertiginoso delle dipendenze, famiglie disgregate, comunità sotto stress e un sistema sanitario ormai incapace di assorbire la domanda. Gli esperti citati affermano che ciò che si sta osservando non rappresenta ancora il picco della crisi, avvertendo che “il vero disastro deve ancora arrivare”.

Il sistema di salute mentale israeliano, già in difficoltà da anni, sarebbe al collasso: mancano terapeuti, i tempi di attesa si allungano e le infrastrutture non reggono l’afflusso di nuovi pazienti. Le diagnosi di depressione e ansia nel 2024 risultano raddoppiate rispetto al 2013; i casi di stress post-traumatico (PTSD) sono aumentati del 70% ogni mese da ottobre 2023 alla fine del 2024, con 23.600 nuovi pazienti registrati.

Preoccupano anche i dati legati alle dipendenze: secondo la psicologa Merav Roth, nel 2018 una persona su dieci soddisfaceva i criteri clinici per una dipendenza, mentre oggi la cifra è salita a una su quattro. All’interno dell’esercito, KAN ha documentato 279 tentativi di suicidio e 36 suicidi confermati dall’inizio del genocidio.

Una coalizione di otto organizzazioni di salute mentale ha definito la situazione un’“epidemia di malessere senza precedenti”, chiedendo al governo interventi urgenti per evitare un collasso sociale. Le associazioni parlano di “trauma collettivo prolungato”, perdita di fiducia pubblica e un deterioramento della coesione sociale destinato a influenzare le generazioni future.

Il ministero della Salute ha annunciato un piano di emergenza da 1,7 miliardi di shekel, con l’obiettivo di raddoppiare il personale, aumentare gli stipendi, migliorare i reparti psichiatrici e ampliare i servizi territoriali. Tuttavia, molti clinici sostengono che le misure siano insufficienti: servirebbe una riforma strutturale profonda per ricostruire un sistema oggi “incapace di contenere una ferita che continua ad allargarsi”.

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