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Gaza, Unicef denuncia: "Israele blocca ancora medicine, latte in polvere e biberon, li classifica come beni a 'dual use' e come possibili armi"

Israele blocca 1,6 milioni di siringhe, frigoriferi solari, latte in polvere e biberon per neonati, continuando il lento soffocamento della popolazione di Gaza

12 Novembre 2025

Valico di Rafah

Valico di Rafah, fonte: X, @swiss

Continua il lento ma mortale soffocamento di Israele nei confronti della popolazione di Gaza, nonostante la tregua. L'Unicef ha infatti denunciato che Tel Aviv continua a bloccare gli aiuti umanitari di prima necessità, soprattutto per quanto riguarda quelli igienico-sanitari. L'agenzia Onu ha affermato che materiali come medicine, siringhe, latte in polvere, frigoriferi e biberon rimangono fuori dalla Striscia tuttora in quanto Israele li considera "beni dual use", ossia oggetti che potrebbero utilizzati anche come armi

Gaza, Unicef denuncia: "Israele blocca ancora medicine, latte in polvere e biberon, li classifica come beni a'dual use' e come possibili armi"

L’Unicef ha denunciato un nuovo ostacolo nelle operazioni umanitarie nella Striscia di Gaza, accusando le autorità israeliane di bloccare l’ingresso di forniture mediche essenziali, tra cui 1,6 milioni di siringhe e frigoriferi solari necessari per la conservazione dei vaccini. L’organizzazione ha avvertito che i ritardi mettono a rischio la salute di migliaia di bambini in un territorio già devastato da mesi di guerra e dal collasso dei servizi sanitari.

Il portavoce dell’Unicef, Ricardo Pérez, ha spiegato che Israele classifica molti di questi materiali come beni a “doppio uso — cioè potenzialmente utilizzabili anche a fini militari — imponendo procedure doganali e di ispezione estremamente lente. Tra i materiali bloccati figurano anche biberon, latte in polvere e pezzi di ricambio per i mezzi di trasporto dell’acqua, considerati vitali per la sopravvivenza dei neonati.

Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, le forniture sono ferme da settimane ai valichi di Kerem Shalom e Rafah, nonostante l’avvio di una campagna di vaccinazione di massa resa possibile da un fragile cessate il fuoco. L’iniziativa mira a immunizzare centinaia di migliaia di bambini contro malattie come poliomielite, morbillo e difterite, ma l’assenza di siringhe e di catena del freddo adeguata rischia di interrompere il programma nelle prossime settimane.

Il governo israeliano, contattato dai media, non ha ancora rilasciato commenti ufficiali. In precedenza, tuttavia, funzionari israeliani avevano giustificato simili restrizioni sostenendo la necessità di impedire che materiali civili vengano dirottati da gruppi armati come Hamas.

Le organizzazioni umanitarie, tra cui Medici Senza Frontiere e il Programma Alimentare Mondiale, hanno espresso “profonda preoccupazione” per la burocrazia eccessiva che rallenta l’assistenza. “Ogni giorno di ritardo può significare la differenza tra la vita e la morte per un bambino malnutrito o non vaccinato”, ha dichiarato Pérez.

In un contesto in cui oltre due milioni di persone vivono con accesso limitato ad acqua, elettricità e cure sanitarie, la sospensione degli aiuti rischia di aggravare una crisi sanitaria già fuori controllo.

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