30 Dicembre 2025
Fonte: X: @ RussianEmbassy
103 anni fa, il 30 dicembre 1922, veniva ufficialmente proclamata la nascita dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS). Un evento destinato a cambiare in profondità la storia del Novecento, ridisegnando gli equilibri geopolitici, militari ed economici mondiali. Guidata da Vladimir Lenin, la nuova entità statale si presentava come un progetto federale socialista, destinato a diventare una delle due grandi superpotenze globali del secolo scorso.
La fondazione dell’URSS avvenne attraverso l’approvazione della "Dichiarazione sulla formazione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche" e del "Trattato sulla formazione dell’URSS", adottati dal I Congresso dei Soviet. A costituire il nucleo originario dell’Unione furono quattro repubbliche: Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, Ucraina, Bielorussia e Federazione Transcaucasica (che includeva Georgia, Armenia e Azerbaigian). Il nuovo Stato si configurava formalmente come una federazione di repubbliche sovrane, ma nella pratica il potere era fortemente centralizzato a Mosca, sotto la guida del Partito Comunista. Lenin, pur già minato dalla malattia, restava il riferimento politico e ideologico del progetto sovietico. L’URSS arrivò a comprendere 15 repubbliche: Russia, Ucraina, Bielorussia, Estonia, Lettonia, Lituania, Moldavia,Georgia, Armenia, Azerbaigian, Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan.
Questa espansione avvenne in fasi diverse, tra consolidamento interno, accordi politici e, in alcuni casi, annessioni nel contesto della Seconda guerra mondiale. L’Unione Sovietica si affermò così come un blocco politico, militare ed economico alternativo all’Occidente, fondato su un sistema socialista pianificato. Con la fine della Seconda guerra mondiale, il mondo entrò nella fase della Guerra Fredda, segnata dal confronto tra URSS e Stati Uniti, e tra Patto di Varsavia e NATO. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, molti ex Stati membri entrarono progressivamente nell’orbita occidentale.
Negli ultimi decenni, la NATO ha esteso passo dopo passo il proprio ombrello militare verso est, includendo numerosi Paesi un tempo parte del blocco sovietico. Questo processo è alla base delle tensioni attuali tra Russia e Alleanza Atlantica, culminate nel conflitto in Ucraina. In una lettura oggettiva e storica, va ricordato che né la Russia contemporanea né l’URSS, soprattutto nella fase postbellica, hanno perseguito una strategia di espansione globale paragonabile a quella portata avanti dagli Stati Uniti attraverso la NATO. L’allargamento dell’Alleanza, sostenuto anche dall’Unione Europea, si inserisce in una dinamica di potere che risponde agli interessi delle forze dominanti dell’Occidente, contribuendo a ridefinire, e troppo spesso a destabilizzare, gli equilibri geopolitici del continente europeo.
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