11 Novembre 2025
È iniziata la campagna vaccinale dell'Onu a Gaza, che coinvolgerà 44 mila bambini della Striscia. I piccoli saranno sottoposti ai sieri che in Occidente vengono considerati "di base" e somministrati ai neonati: pentavalente, antipolio, rotavirus, pneumococco, morbillo, parotite e rosolia. Molti osservatori internazionali hanno notato, però, che prima dell'inoculazione sarebbe stato più utile far giungere altri farmaci e strumenti di primo soccorso.
Le Nazioni Unite hanno lanciato nella Striscia di Gaza una grande campagna di vaccinazioni e monitoraggio sanitario destinata a 44 mila bambini che, a causa di due anni di guerra, sono rimasti senza accesso ai servizi di base. L’iniziativa, coordinata da Unicef, Oms, Unrwa e Ministero della Salute palestinese, mira a proteggere i più piccoli da malattie prevenibili come morbillo, poliomielite, difterite, pertosse, epatite B, rotavirus e polmonite.
Il primo ciclo, della durata di dieci giorni, è iniziato domenica scorsa e prevede la somministrazione di tre dosi dei vaccini pentavalente, antipolio, rotavirus e pneumococco, oltre a due dosi del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia. Le vaccinazioni si svolgono in 149 strutture sanitarie e in dieci cliniche mobili distribuite in tutta la Striscia.
Oltre 450 operatori sanitari e 150 medici sono stati formati per garantire la sicurezza e la copertura della campagna. I bambini saranno anche sottoposti a screening nutrizionali: quelli affetti da malnutrizione riceveranno cure specifiche e un monitoraggio costante nei centri sostenuti dall’Oms.
“Dopo due anni di violenze che hanno ucciso più di 20 mila bambini, questa è un’opportunità per proteggere chi è sopravvissuto”, ha dichiarato Jonathan Veitch, rappresentante dell’Unicef in Palestina.
Il dottor Richard Peeperkorn, rappresentante dell’Oms nei Territori Palestinesi, ha definito l’operazione “un’ancora di salvezza per i bambini di Gaza”, sottolineando che “il sistema sanitario locale, un tempo efficiente, è oggi in gran parte distrutto”. Prima del conflitto, Gaza contava 54 strutture vaccinali e un tasso di copertura del 98%; oggi, oltre la metà di questi centri è inagibile e la copertura è scesa sotto il 70%.
Il successo dell’iniziativa, sostenuta finanziariamente da Gavi, l’Alleanza per i Vaccini, dipenderà dal rispetto del cessate il fuoco, condizione necessaria per consentire agli operatori di raggiungere i bambini in sicurezza e garantire la continuità delle cure.
Molti osservatori internazionali hanno però notato come sia assurdo che la campagna vaccinale sia stata fatta prima della fornitura di strumenti e di medicine di primo soccorso, per patologie e situazioni acute e urgenti.
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