31 Dicembre 2025
G’aslight, lo storico film del 1944, thriller psicologico basato sulla manipolazione di una donna indotta dal marito, con una mirata gestione delle luci nella villa in cui ella vive in solitudine, a dubitare della propria sanità mentale, ha coniato un termine utilizzato nel linguaggio psicologico: gaslithing, la manipolazione di un individuo costretto a dubitare della propria percezione della realtà. Questa tecnica mi appare pericolosamente diffusa nella nostra società malata. È applicata alle relazioni interpersonali come alle dinamiche internazionali.
I dissenzienti, le poche voci che non si piegano alla narrativa uniforme dello spazio politico-mediatico europeo, sono discriminati, ridicolizzati, dopo il caso Jacques Baud sanzionati. Se gli stessi si permettono di denunciare il sopruso, appellandosi allo Stato di diritto, alle Costituzioni democratiche, ai principi iscritti nei trattati europei, vengono silenziati in quanto critici della democrazia occidentale e quindi tifosi delle autocrazie, del nemico. Si è aggrediti, ma se si risponde all’aggressione si diviene immediatamente rei, anzi gli unici colpevoli.
La stessa tecnica è applicata alle relazioni internazionali. La Russia dal 2007 in poi ha chiesto alla Nato di tenere conto delle proprie esigenze di sicurezza. La territorialità della sicurezza si insegna in un corso di diritto internazionale agli studenti diciottenni. Ma oggi viene negata da diplomatici, accademici e giornalisti occidentali. Non si tratta di ricreare le zone di influenza vigenti nel bipolarismo della guerra fredda. Si devono solo applicare i principi della Carta di Parigi dell’Osce per comprendere che nessuno Stato potrebbe non considerare una minaccia l’installazione di basi militari e nucleari ai propri confini. Alle richieste di Mosca, l’Occidente ha risposto con il gaslithing. Si è ridicolizzata la percezione del pericolo da parte della Russia, le si è imposto l’allargamento della Nato ai suoi confini, affermando che con esso non si espandeva l’alleanza militare, ma la culla della democrazia. Dopo 15 anni di tentativi di mediazione, Mosca invade l’Ucraina. La guerra nel linguaggio brussellese (un capolavoro di buona fede euro-atlantica) è considerata “non provocata e non giustificata”.
In Medio Oriente l’occupazione illegale israeliana della Palestina dal 1967 in poi, le spedizioni punitive ricorrenti a Gaza che lasciano migliaia di morti tra la popolazione civile, soprattutto bambini, portano all’efferata reazione di Hamas il 7 ottobre 2023. Gaslithing: i palestinesi sono colpevoli e la loro percezione di essere un popolo martoriato da uno Stato canaglia che non rispetta il diritto internazionale è considerata insana, antisemita.
Gli esempi sono infiniti. L’Ue è priva di divisioni tra i poteri. Non ha legittimità democratica. La censura dei media russi e dei dissenzienti, l’islamofobia, la mancanza di conoscenza e di rispetto delle altre forme di civiltà la caratterizzano. In un libro che dovrebbe essere letto da tutti, Grazie Islam, Franco Cardini illustra il crogiuolo di culture grecoromana, persiana, ebraica, ellenistica e musulmana che fino al XVI secolo ha creato la regione della sapienza. Siamo debitori all’Islam nelle scienze come nell’umanesimo. Nel XVI secolo, rivoluzione scientifica e industriale, lo sviluppo capitalistico basato sul profitto e il dominio dell’uomo sull’uomo e sulla natura distaccano il mondo occidentale dalle altre civiltà. La ybris e la soggezione degli altri popoli va a braccetto con le conquiste scientifiche, politico-sociali e culturali. Un’egemonia che nel XXI secolo traballa. Nel multipolarismo riemergono le altre culture e forme di civiltà alla pari con quella occidentale. L’Ue ha tradito i suoi valori ed è un crogiuolo di contraddizioni. Il debito e gli eurobond, fino a ieri tabù, sono oggi uno strumento di governance: non per rafforzare la convergenza economica e lo Stato sociale, ma per una guerra suicida contro una potenza nucleare. Alcuni diplomatici affermano che i 90 miliardi di eurobond per l’Ucraina sono un segnale della potenza e dell’autonomia strategica europea. L’Europa braccio armato degli interessi neocon Usa e dello Stato profondo americano corrisponderebbe ai nostri ideali?
L’autonomia strategica può fondarsi sull’individuazione di un interesse comune al popolo europeo, sull’unitarietà del comando, sulla difesa costruita insieme a un’Unione politica federale. Se, come ho cercato di dimostrare in Approdo per noi naufraghi, l’Ue è priva di legittimità democratica, non ha un popolo né un interesse comune, allora la maggiore integrazione, il voto a maggioranza e il debito per la guerra sono segnali dell’asservimento a poteri noti. Servire per comandare. Il ministro Tajani pensa sul serio che la guerra a Mosca sia nell’interesse dell’Italia? La maggioranza Ursula manipola la pubblica opinione. Ecco un’altra forma di gaslithing.
Di Elena Basile
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