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Israele, boom del mercato immobiliare dopo cessate il fuoco a Gaza: Shikun & Binui +10,5%, Tel Aviv Construction Index +7%, Real Estate Index +5%

Secondo Avishai Ben-Haim, CEO di Rotshtein Real Estate, “l’accordo per il rilascio degli ostaggi rappresenta uno spartiacque e ripristina il senso di certezza che il mercato ha cercato da quando è scoppiata la guerra”

17 Ottobre 2025

Israele, boom del mercato immobiliare dopo cessate il fuoco a Gaza: Shikun & Binui +10,5%, Tel Aviv Construction Index +7%, Real Estate Index +5%

boom del mercato immobiliare israele dopo cessate il fuoco a Gaza Fonte: Shutterstock

Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas e il rilascio degli ostaggi hanno innescato un’ondata di ottimismo sulla Borsa di Tel Aviv, dove il settore immobiliare ha registrato un vero e proprio boom: Shikun & Binui è balzata del 10,5%, Israel Canada del 10% e Azorim del 9%. Gli indici di riferimento hanno seguito la scia: il Tel Aviv Construction Index ha guadagnato il 7%, mentre il Tel Aviv Real Estate Index è salito del 5%. Gli investitori vedono nell’accordo un “potente punto di svolta” capace di riportare stabilità e fiducia dopo settimane di guerra e tensione, spingendo le aspettative di una rapida ripresa del mercato residenziale israeliano.

Israele, boom del mercato immobiliare dopo cessate il fuoco a Gaza: Shikun & Binui +10,5%, Tel Aviv Construction Index +7%, Real Estate Index +5%

La reazione positiva è stata diffusa su tutta la piazza finanziaria, con quasi tutte le azioni immobiliari in rialzo. Gli analisti ritengono che la ritrovata stabilità politica possa aprire la strada a un taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca d’Israele, favorendo così la domanda e riducendo i costi di finanziamento per le imprese.

Shikun & Binui ha guadagnato il 10,5%, Israel Canada il 10% e Azorim il 9%. Il Tel Aviv Construction Index e il Tel Aviv Real Estate Index si sono attestati tra i migliori indici settoriali, in crescita rispettivamente di circa 7% e 5%. Quasi tutte le azioni immobiliari hanno chiuso la seduta in rialzo, confermando l’entusiasmo degli investitori per la nuova fase di stabilità politica e finanziaria.

Secondo Avishai Ben-Haim, CEO di Rotshtein Real Estate, “l’accordo per il rilascio degli ostaggi rappresenta uno spartiacque e ripristina il senso di certezza che il mercato ha cercato da quando è scoppiata la guerra”. Ben-Haim prevede “un taglio dei tassi di interesse, un ritorno degli investitori all’attività e potenziali acquirenti che escono dal recinto dopo un lungo periodo di attesa”. Inoltre, il dirigente sottolinea “un flusso sostanziale di lavoratori stranieri, che hanno avuto paura di venire qui, il che aiuterà a ridurre i costi di costruzione e accelerare i tempi di costruzione a medio termine”.

Anche Yossi Avrahami, presidente dell’omonima società, condivide l’ottimismo: “La firma dell’accordo e la speranza che gli ostaggi tornino nei prossimi giorni hanno creato un’atmosfera positiva su una scala che l’intero paese stava aspettando”. Per Avrahami, “se l’accordo sarà attuato, sarà un potente punto di svolta che darà sicurezza, stabilità e rinnovata fiducia, prima di tutto nel cuore delle persone, e da lì nell’economia israeliana”.

Un’economia, sottolinea, “che vive di fiducia e movimento, e non appena l’atmosfera cambia, si sente in ogni settore, dall’alta tecnologia alle industrie della difesa e nel mercato immobiliare”.

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