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Ungheria, Andrej Babiš contro élite europea: "Serve Rinascimento di politica e principi, Ue torni a essere comunità, non entità sovranazionale" - VIDEO

In un discorso tenuto alla CPAC in Ungheria, l'attuale Presidente della Repubblica Ceca Babiš richiamava l'attenzione sull'attuale decadenza europea, parlando di come Bruxelles "sopisca" le voci dei cittadini e stia sempre più assomigliando ad una "tecnocrazia senza anima"

17 Ottobre 2025

"Abbiamo bisogno di un'Unione Europeac che torni alle sue radici. Una comunità di Nazioni anziché un'entità sovranazionale. Un'Unione che rispetti la diversità anziché cancellarla. Un'Unione dove la libertà significa scelta nei mercati, nel linguaggio, nella vita quotidiano".

Ungheria, Andrej Babiš contro élite europea: "Serve Rinascimento di politica e principi, Ue torni a essere comunità, non entità sovranazionale" - VIDEO

Parlava così, in un feroce discorso tenuto lo scorso maggio alla CPAC (Conservative Political Action Conference) in Ungheria Andrej Babiš, oggi Presidente della Repubblica Ceca dopo aver vinto le elezioni lo scorso 5 ottobre. Nel suo intervento, tenuto pochi mesi prima delle elezioni generali presidenziali, era vibrante l'invettiva contro la classe dirigente europea, accusata di tradire i suoi valori, le "sue radici", e di aver traghettato l'Unione verso la decadenza, con grigi burocrati che spesso impongono la censura e permettono immigrazioni incontrollate. "Dobbiamo riprenderci l'Europa - proseguiva l'arringa - non dagli estranei ma da chi all'interno ha dimenticato cos'è l'Europa. L'Europa non è Bruxelles. È Praga, Varsavia, Budapest, Roma, Parigi, Madrid. È la voce dei cittadini che vuol essere ascoltata". Secondo il pensiero di Babiš - condivisibile anche ora che si sta assistendo al preoccupante riarmo europeo e della Nato contro il presunto nemico russo, e contro cui il neo-Presidente ha già espresso il suo disappunto - l'establishment di Bruxelles, considerata una "tecnocrazia senz'anima", ha soppiantato la cooperazione in virtù di un sistema centralizzato e coercitivo. Un sistema che nonn parte più "dal basso", ma dai vertici che "hanno tradito i cittadini che si fidavano di loro".

Le invettive di Babiš si sono poi concentrate su tre precise iniziative dell'Ueil Digital Services Act, il Green Deal e il nuovo Patto sulle migrazioni. Contro il primo, l'aver introdotto la censura online; il secondo per aver sabotato l'economia europea con il pretesto dell'ambientalismo e la terza di costringere le nazioni ad accettare quote di immigrazione in violazione della loro sovranità. Sul Digital Service in particolare ha detto "Con questa legge il dissenso può diventare un reato punibile. Non si tratta di sicurezza, ma di mettere a tacere". All'Europa insomma serve "una rinascita non solo politica, ma anche di principi".

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