05 Ottobre 2025
(fonte: X, @AndrejBabis)
La destra populista di Andrej Babiš torna a vincere le elezioni parlamentari in Repubblica Ceca con quasi il 35% dei voti. Si tratta della seconda vittoria politica per Babiš, già primo ministro in Cechia tra il 2017 e il 2021, ma non una vittoria "piena": non ha infatti raggiunto la maggioranza assoluta.
Venerdì 3 e sabato 4 ottobre si sono tenute in Repubblica Ceca le elezioni parlamentari volte a rinnovare la Camera dei deputati. I risultati dello scrutinio del 98% dei seggi elettorali hanno confermato la vittoria del partito ANO (Azione del cittadino scontento) di Babiš, che ha ottenuto il 34,85% dei voti sullo sfidante Petr Fiala, a capo della coalizione filo-occidentale e fermatosi ad un debole 23,14%. La stessa coalizione che, ironia della sorte, sconfisse Babiš alle elezioni del 2021 facendogli guadagnare all'epoca il 27% dei voti. Il gruppo di sindaci (STAN) anch'esso membro del governo Fiala ha invece ottenuto l'11,1% dei voti mentre il partito dei Pirati, secondo alleato, ha ottenuto l'8,7%. La rimonta di Babiš, dopo quattro anni dalla fine del suo primo mandato come premier, segna una svolta significativa per il Paese centroeuropeo, che sceglie così di allontanarsi da posizioni europeiste e dal sostegno all'Ucraina per muoversi in direzione di Ungheria e Slovacchia, prettamente filo-russe. Non è però una vittoria completa: non avendo ottenuto la maggioranza (circa 81 seggi sui 200 complessivi del Parlamento), Babiš sarà costretto a stringere alleanze. "Ci sforzeremo di definire un governo monocolore guidato da Ano. Ma avvieremo colloqui con gli Automobilisti e con la Spd" ha riferito Babiš sdrammatizzando e riferendosi agli "Automobilisti per se stessi" coi quali il movimento di Babiš già coabita nello stesso gruppo al Parlamento Ue e che sono usciti da questa tornata col 6,8% e 13 seggi.
Gli altri possibili alleati invece potrebbero essere quelli dell'Spd Libertà e democrazia diretta, arrivati poco sotto dell'8% con 15 seggi. Ipotizzando un necessario accordo di governo, in entrambi i casi la spallata antieuropeista è forte: gli "Automobilisti" in particolare vogliono porre fine alle "assurdità ideologiche di Bruxelles" opponendosi anche alla politica climatica in voga. Diversamente, potrebbe profilarsi all'orizzonte un governo di minoranza con l'appoggio esterno dell'Spd. In ogni caso, il ritorno del miliardario 71enne Babiš - che è entrato in conferenza stampa sulle ali della felicità intonando Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri - segna una risoluta inversione di marcia verso le posizioni guerrafondaie di Bruxelles. Lo stesso Babiš ha dichiarato di voler annullare l'iniziativa sulle munizioni, "troppo costosa", e di ridurre gli aiuti esteri (donazioni a Kiev comprese) per aumentare invece spesa sociale, salari e pensioni. Tra le promesse della sua campagna elettorale, anche la riduzione delle tasse e agevolazioni fiscali per studenti e famiglie.
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