28 Settembre 2025
Maia Sandu e Igor Dodon, fonte: imagoeconomica
Le elezioni parlamentari in Moldavia si sono concluse con la vittoria del partito filo-Ue di Maia Sandu che ha trionfato col 44% dei consensi, anche se mancano ancora diverse schede da scrutinare. Battuto il partito del filorusso Igor Dodon, fermo al 28% e che denuncia brogli con presunto coinvolgimento degli Usa. Erano considerate le elezioni più importante nella storia del Paese situato tra Ucraina e Romania. Lo dimostra il fatto che l'affluenza è la più alta mai registrata: 51,9%. Una vittoria che si potrebbe preannunciare pericolosa per il Paese. Infatti, secondo un retroscena del Giornale d'Italia potrebbe esserci stata la mano dell'Ue dietro queste elezioni, che potrebbe aver finanziato il partito al potere di Maia Sandu, prima di passare ad altre mosse che avrebbero il solo scopo di creare un altro avamposto in Europa contro la Russia. Una su tutte, l'installazione di una piattaforma a supporto della Nato e degli Usa verso il confine russo.
Le elezioni parlamentari in Moldavia si sono concluse con la vittoria dell'europeista Maia Sandu. Il Partito d'azione e solidarietà della presidente ha avuto la meglio sul Blocco patriottico filorusso guidato dall'ex capo di Stato Igor Dodon. Un Paese profondamente spaccato ha scelto la via europea, forse non senza conseguenze: quella di allontanarsi definitivamente Mosca.
Però, potrebbe trattarsi di una scelta pericolosa. Negli scorsi mesi il Servizio di intelligence estero (Svr) della Federazione russa ha accusato l'Occidente di star usando la Moldavia per un conflitto militare con la Russia. "La Nato si sta preparando attivamente a utilizzare la Moldavia in un possibile conflitto armato con la Russia. A Bruxelles è stata presa la decisione di accelerare la trasformazione di questo Paese in una testa di ponte avanzata dell’alleanza sul fianco orientale", si legge in un rapporto.
"Le forze Nato stanno trasformando la repubblica agraria, un tempo pacifica, in un banco di prova militare, attuando progetti per il passaggio allo scartamento ferroviario europeo e per l’aumento della capacità di transito dei ponti. Si stanno costruendo hub logistici, grandi magazzini e siti per la concentrazione di equipaggiamento militare".
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