12 Novembre 2025
Nicole van Rooijen
La direttrice esecutiva di Stop Killer Robots, Nicole van Rooijen, ha dichiarato che Israele usa i palestinesi come cavie per testare i sistemi d'arma basati sull'intelligenza artificiale. "I palestinesi sono stati e continuano a essere vittime e cavie involontarie della sperimentazione operativa di vari sistemi basati su intelligenza artificiale usati in guerra, nelle forze di polizia e nel controllo delle frontiere".
Per la direttrice esecutiva di Stop Killer Robots "è documentato che nel tempo una vasta gamma di sistemi d’arma sia stata testata a Gaza – dalle armi incendiarie a quelle basate su IA nel conflitto attuale – con un impatto senza precedenti e devastante su bambini, donne e uomini le cui vite dipendono dalle decisioni di Israele. Sappiamo anche che Israele utilizza sistemi di sorveglianza altamente invasivi che violano la privacy e la libertà di movimento dei palestinesi a Gaza, a Gerusalemme Est e in Cisgiordania, con gravi ripercussioni sulla vita quotidiana, soprattutto dei minori".
"Tali sistemi di sorveglianza raccolgono spesso dati senza il consenso o la consapevolezza delle persone, basandosi su enormi banche dati create e aggiornate in modo arbitrario. In sintesi, i palestinesi sono stati e continuano a essere vittime e cavie involontarie della sperimentazione operativa di vari sistemi basati su intelligenza artificiale usati in guerra, nelle forze di polizia e nel controllo delle frontiere".
Nicole van Rooijen è la direttrice esecutiva di Stop Killer Robots, la coalizione globale che riunisce 270 organizzazioni impegnate per vietare preventivamente le armi autonome letali. "I sistemi di intelligenza artificiale impiegati a Gaza sono comunemente definiti sistemi di supporto decisionale. Questi sistemi analizzano grandi quantità di dati e individuano obiettivi, fornendo raccomandazioni per le decisioni di attacco", spiega. Tra i più usati "Lavender" e "Where’s Daddy?".
La prima "formula raccomandazioni su quali persone specifiche dovrebbero essere prese di mira, mentre "Where’s Daddy?" utilizza il tracciamento della posizione dei telefoni cellulari per aiutare gli operatori militari israeliani a determinare il momento più opportuno per un attacco". Entrambi sono armi letali, visto che possono elaborare "enormi quantità di dati raccolti da Israele sui palestinesi: dai social media, alle chat telefoniche, ai filmati delle telecamere di sorveglianza, ai cambi di numero o di indirizzo".
"Lavender assegna quindi un punteggio numerico a ciascun residente in base a questi dati; se il punteggio supera una determinata soglia – stabilita, secondo quanto riportato, da ufficiali militari israeliani – il sistema segna automaticamente quella persona come obiettivo da colpire".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia