22 Settembre 2025
Moldavia e Mark Rutte, fonte: imagoeconomica
Usa e Nato in manovra sulla Moldavia in chiave anti-Russia come in Ucraina. Secondo fonti raccolte nel deep State dal Giornale d'Italia, gli Stati Uniti e gli Alleati si starebbero muovendo per supportare finanziariamente il partito europeista al governo della presidente Maia Sandu e passare poi ad altre mosse che avrebbero il solo scopo di creare un altro avamposto in Europa contro la Russia. Una su tutte, l'installazione di una piattaforma a supporto della Nato e degli Usa verso il confine russo.
Qualche mese fa, il Servizio di intelligence estero (Svr) della Federazione russa ha accusato l'Occidente di star usando la Moldavia per un conflitto militare con la Russia. "La Nato si sta preparando attivamente a utilizzare la Moldavia in un possibile conflitto armato con la Russia. A Bruxelles è stata presa la decisione di accelerare la trasformazione di questo Paese in una testa di ponte avanzata dell’alleanza sul fianco orientale", si legge in un rapporto.
"Le forze Nato stanno trasformando la repubblica agraria, un tempo pacifica, in un banco di prova militare, attuando progetti per il passaggio allo scartamento ferroviario europeo e per l’aumento della capacità di transito dei ponti. Si stanno costruendo hub logistici, grandi magazzini e siti per la concentrazione di equipaggiamento militare". Gli Usa e la Nato troverebbero una sponda importante nell'attuale presidente Maia Sandu, nuovamente vittoriosa alle ultime elezioni dell'ottobre 2024 dopo aver vinto anche nel 2020.
Nonostante la vittoria nelle urne, il Paese è spaccato, e i filorussi hanno accusato la leader di brogli elettorali. Tuttavia, l'esito sarebbe stato visto da Washington come un processo fondamentale per la realizzazione del piano. Un piano che ricorda molto quanto fatto con l'Ucraina. È stata la stessa Victoria Nuland, all'epoca diplomatica in Ucraina, ad evidenziare il ruolo degli Usa nel conflitto attuale con la Russia. Nel 2014 ammise che Washington investì 5 miliardi di dollari per sovvertire Kiev e traghettarla nell'Ue. Un'azione che evidenzia bene come la guerra in Ucraina sia scaturita dopo anni di provocazioni da parte dell'Occidente.
Anche per Chisinau quello dell'ingresso nell'Unione europea è un fronte aperto. Il Paese ha firmato la richiesta di adesione a marzo 2022, qualche giorno dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. Qualche giorno fa Sandu ha dichiarato che "l'adesione all'Ue è una questione di sopravvivenza".
Secondo quanto raccolto dalla nostra testata non si sta registrando soltanto un movimento di Usa e Nato. Il primo ministro britannico Starmer sarebbe pronto a dare il suo appoggio militare alla Moldavia, qualora essa decidesse di invadere la Transnistria, cosa che potrebbe accadere a primavera 2026. Nel 1992 era scoppiata una guerra tra i separatisti della Transnistria, sostenuti dalla Russia, e le forze moldave, che si era conclusa con un cessate il fuoco e un conflitto congelato che perdura da allora. Un conflitto, che potrebbe esacerbare presto.
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