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Gaza, Hamas spaccato su "piano di pace" Trump, leadership: "Non accetteremo un'occupazione israeliana e Usa camuffata, continueremo combattimenti"

Hamas discute il piano di Trump: alcuni spingono per la tregua, altri temono una nuova occupazione. Restano nodi su sovranità, forze straniere e zona cuscinetto

02 Ottobre 2025

Gaza, ufficiale di Hamas: “Perso 80% della Striscia e morto 95% dei leader, popolazione in balia di bande e clan armati, sicurezza crollata”

Hamas Gaza Fonte: Al Jazeera

A tre giorni dal lancio del "piano di pace" firmato Donald Trump per Gaza, Hamas è spaccato al proprio interno. Una frangia più moderata vorrebbe accettare, anche se con alcune modifiche, mentre pare che la leadership del movimento sia più ferma sul no: "Non accetteremo un'occupazione israeliana e statunitense camuffata da organismo di transizione politico". Hamas ha anche dichiarato che l'accordo è "sbilanciato in favore di Israele" e che l'Idf "deve andarsene dalla Striscia" in modo definitivo.

Gaza, Hamas spaccato su "piano di pace" Trump, leadership: "Non accetteremo un'occupazione israeliana e Usa camuffata, continueremo combattimenti"

Il "piano di pace" promosso dall’amministrazione Trump per Gaza ha aperto un intenso dibattito all’interno di Hamas, dove le posizioni appaiono tutt’altro che unitarie. Alcuni dirigenti del movimento vedono nella proposta statunitense un’occasione per fermare i bombardamenti e garantire una tregua alla popolazione stremata, mentre altri temono che il piano nasconda nuove forme di occupazione mascherate dastabilizzazione internazionale”.

Secondo indiscrezioni raccolte da media locali, la fazione più pragmatica sarebbe pronta a valutare il cessate il fuoco, pur sottolineando la necessità di garanzie chiare. “Il nostro popolo non può sopportare ulteriori massacri. Ogni proposta che porti a una fine delle stragi deve essere considerata, ma non accetteremo condizioni che neghino i nostri diritti fondamentali”, ha dichiarato un esponente politico di Hamas, rimasto anonimo.

Altri quadri dirigenti, invece, sottolineano come il piano di Trump non preveda alcun riconoscimento pieno della sovranità palestinese. In particolare, viene contestata l’idea di una “Forza internazionale di stabilizzazione” composta da truppe arabe e statunitensi, vista come una nuova forma di controllo militare straniero.Non accetteremo un’occupazione camuffata”, ha dichiarato un funzionario del movimento.

Un ulteriore punto critico riguarda la creazione di una “zona cuscinetto” lungo i confini con Israele ed Egitto. Non è chiaro chi dovrebbe amministrarla, ma molti temono che Israele manterrebbe di fatto la possibilità di isolare Gaza dal resto del mondo. Anche le dichiarazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha ribadito la volontà di mantenere truppe dentro Gaza e di “resistere con la forza” a ogni ipotesi di Stato palestinese, alimentano scetticismo.

Hamas, inoltre, continua a ribadire la sua linea storica: non deporrà le armi fino a quando non verrà riconosciuta la piena sovranità palestinese e avviato un percorso credibile verso lo Stato. Senza questo passaggio, il piano appare per molti una tregua temporanea utile solo a Israele per consolidare il controllo sul territorio.

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