30 Settembre 2025
Smotrich, fonte: Facebook, @Invictapalestina
Tante critiche sul "piano di pace" per Gaza proposto dal presidente americano Donald Trump e accettato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il ministro delle Finanze di Tel Aviv Bezalel Smotrich si è esposto, criticando duramente il primo ministro: "Clamoroso fallimento diplomatico, è assurdo che in Israele si celebri questo accordo".
Il "piano di pace" presentato da Donald Trump per porre fine al genocidio a Gaza continua a scuotere la politica israeliana e a dividere la comunità internazionale. Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, leader dell’estrema destra religiosa, ha rivolto un attacco durissimo al premier Benjamin Netanyahu, reo di aver dato il suo assenso all’iniziativa statunitense.
In un lungo post su X, Smotrich ha definito “assurde” le celebrazioni dell’accordo e ha parlato di “un clamoroso fallimento diplomatico, un chiudere gli occhi e voltare le spalle a tutte le lezioni del 7 ottobre”. Secondo il ministro, il piano non garantirebbe né sicurezza né deterrenza: “A mio avviso finirà in lacrime. I nostri figli saranno costretti a combattere di nuovo a Gaza. È la tragedia di una leadership che non ha una vera visione”. Smotrich ha annunciato una serie di consultazioni urgenti per discutere come reagire a quella che considera “una resa mascherata da pace”.
Le critiche non arrivano solo da Tel Aviv. Dal fronte palestinese, l’Autorità Nazionale Palestinese ha liquidato il documento come “un accordo imposto che esclude il nostro popolo e ignora i diritti legittimi”. Hamas ha ribadito che non accetterà alcun disarmo senza garanzie politiche e senza la fine dell’occupazione.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha accolto con cautela la proposta, definendola “un primo passo positivo” ma sottolineando che “qualsiasi pace duratura dovrà fondarsi sul diritto internazionale e sulla soluzione a due Stati”. Molti Stati arabi, tra cui Egitto e Giordania, hanno espresso freddezza, pur riconoscendo il valore del cessate il fuoco immediato. L’Arabia Saudita ha avvertito che “nessuna stabilità sarà possibile senza uno Stato palestinese indipendente con capitale Gerusalemme Est”.
Il piano di Trump, che prevede il rilascio degli ostaggi, la fine delle ostilità e l’avvio di una ricostruzione internazionale di Gaza sotto un governo provvisorio senza Hamas, rischia dunque di nascere già fragile. Se Netanyahu lo vede come l’ultima chance per archiviare 724 giorni di genocidio, per Smotrich e larga parte della destra israeliana rappresenta invece un pericoloso compromesso.
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