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Omicidio Charlie Kirk, dubbi su identità killer, potrebbe non essere Tyler Robinson, generale Scollo: "Chi ha sparato è cecchino esperto"

L'attivista MAGA potrebbe essere stato ucciso non da Tyler Robinson, il 22enne arrestato e identificato come il killer, ma da un "cecchino esperto"

12 Settembre 2025

La vile uccisione di Charlie Kirk e l'insostenibile ipocrisia liberal-progressista: dove sono finiti gli araldi dell'arcobaleno?

Charlie Kirk, fonte: Wikipedia

Un colpo solo, da una distanza significativa, 180 metri, e un’esecuzione che lascia pochi dubbi: l’attentatore che ha ucciso Charlie Kirk sapeva esattamente cosa stava facendo. Nonostante Tyler Robinson, 22 anni, sia stato identificato come l'attentatore dell'attivista MAGA e arrestato, molti dubbi rimangono sull'accaduto. Un colpo del genere non è da tutti e l'ipotesi che sia opera di un cecchino esperto non parrebbe così distante dalla realtà.

A sostenere questa teoria è anche il generale Luigi Scollo, uno dei massimi esperti italiani di tiro di precisione, autore di diversi manuali per l’Esercito e del libro "A colpo sicuro - I tiratori scelti dell'Esercito Italiano dal secondo dopoguerra agli anni 2000". Intervistato da Adnkronos, Scollo sottolinea subito: "Di certo chi ha ucciso Charlie Kirk non è uno sprovveduto. Non necessariamente un professionista del settore addestrato nelle forze dell'ordine o nelle forze armate, ma sicuramente una persona formata da anni di tiri di precisione."

Omicidio Charlie Kirk, dubbi su identità killer, potrebbe non essere Tyler Robinson, generale Scollo: "Chi ha sparato è cecchino esperto"

Secondo l'analisi tecnica, il killer avrebbe sparato da una distanza di circa 180 metri, utilizzando un fucile da caccia calibro 7,62, un’arma che, spiega Scollo, "garantisce ottimi standard di precisione ed è in grado di concentrare una rosa di colpi entro un cerchio di 3 cm a 100 metri, circa 5 cm a 180 metri."

Un dato che spiegherebbe la traiettoria letale, pur se non perfettamente centrata: "Quindi, anche se ha mirato alla testa, non è da sorprendersi che abbia colpito il collo."

Ma è un altro dettaglio che impressiona il generale: "È stato sufficiente esplodere un solo colpo. All'inizio la canna del fucile è fredda e solo nei successivi colpi va a regime termico, quindi è possibile ci sia stata una leggerissima deviazione dalla traiettoria. Se nonostante questo il tiratore è riuscito a uccidere Kirk senza dover ripetere il colpo, vuol dire che siamo di fronte a un esperto, che presumibilmente si è esercitato a fondo nel tiro singolo, affinando la tecnica."

Ma non è solo l’efficacia del colpo a far riflettere. Secondo il generale, ci sono due aspetti in particolare che destano "perplessità""Innanzi tutto il fatto che l'attentato sia stato, nelle sue modalità, quasi una fotocopia di quello subito nel luglio scorso da Donald Trump. E poi è quantomeno singolare che le forze dell'ordine statunitensi non avessero predisposto un adeguato perimetro di sicurezza intorno all'evento. Per intenderci, sopra quei tetti ci dovevano stare loro di sorveglianza e non chi ha sparato."

L'analisi lascia intendere che si sia trattato non solo di un'azione pianificata e tecnicamente ben eseguita, ma anche agevolata da falle evidenti nel sistema di sicurezza.

L'ipotesi per cui allora Charlie Kirk sarebbe stato assassinato da agenti esperti dei servizi segreti, circolano nel deep web le ipotesi CIA e Mossad, potrebbe non essere così lontana dalla realtà. Al momento, il profilo di Tyler Robinson non sembrerebbe infatti essere in linea con quello del "tiratore esperto".

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