09 Settembre 2025
È arrivata ieri, 8 settembre, a Washington la delegazione Ue che dovrà discutere dell'ennesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Una mossa già paventata dal Presidente Usa Donald Trump in seguito all'attacco russo su Kiev con circa 1000 droni che lo scorso 7 settembre ha colpito la sede del governo. Alla guida della delegazione David O' Sullivan, l'inviato speciale dell’Ue per le sanzioni, che, tra oggi e domani sarà impegnato, con gli altri membri, a trattare su come rafforzare il coordinamento delle sanzioni europee e statunitensi contro Putin. Mosca però, dal canto suo, non arretra: "Nessuna sanzione potrà costringere la Federazione Russa a cambiare posizione" fanno sapere dal Cremlino.
Bruxelles ci riprova, con una nuova mossa sanzionatoria. "Limitare i visti turistici per cittadini russi" con linee guida più severe e nuovi protocolli, comprendendo anche il corpo diplomatico di Mosca. Questi alcuni dei punti su cui la delegazione europea sta discutendo con la controparte statunitense, comprendendo anche nuove misure contro banche e società energetiche russe, oltre a divieti di scambio di criptovalute. Sul tavolo l'obiettivo resta lo stesso: spingere Putin ad ammorbidire la linea avviando trattative con l'Ucraina. "Non sono affatto contento di quello che sta succedendo in Ucraina" ha detto Trump a New York dopo che un raid aereo aveva colpito nella capitale ucraina il palazzo del governo. "Si troverà un accordo" ha poi aggiunto il tycoon difendendo le trattative in corso con Mosca, "Nessuno è più duro di me con Putin e la Russia, ma continueremo a sforzarci di trovare una soluzione nonostante la situazione sul campo". Trump, minacciando di imporre ulteriori sanzioni, ha paventato di penalizzare i Paesi che acquistano petrolio russo nel tentativo di tagliare una fonte di finanziamento chiave per il Cremlino.
Per l'Ue questo sarebbe il 19esimo pacchetto di sanzioni: obiettivo è che ad essere "colpite" con sanzioni secondarie siano appunto i Paesi che aiutano Mosca ad aggirare i divieti. Il segretario all'Energia statunitense Chris Wright ha dichiarato, in un'intervista al Financial Times, che "se gli europei dicessero: 'non compreremo più gas e petrolio russo'" ciò "avrebbe un'influenza positiva sugli Stati Uniti affinché si impegnino più aggressivamente" nelle sanzioni. Dichiarazioni che mettono nuovamente al centro la crociata statunitense contro il gas di Mosca. Mentre il Cremlino però smentisce nettamente l'efficacia di queste nuove sanzioni, Zelensky guarda con favore agli incontri della delegazione a Washington.
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