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Scudo Est, Polonia stanzia 10mld di zloty contro il “nemico inesistente” russo: 700km di infrastrutture tecnico-digitali e dighe a confine orientale

Lo "Scudo Est" ("East Shield") è lo scudo orientale che dovrà correre per 700km e più, lungo il confine orientale polacco, a contatto con la Bielorussia e l'enclave russa di Kaliningrad. Così Varsavia prepara un progetto offensivo dichiarandolo "difensivo"

08 Settembre 2025

Scudo Est, Polonia stanzia 10mld di zloty contro il “nemico inesistente” russo: 700km di infrastrutture tecnico-digitali e dighe a confine orientale

700 chilometri di installazioni tecniche e digitali, nonché utilizzo di dighe naturali, all'esatto confine orientale con la Bielorussial'enclave russa di Kaliningrad. Così la Polonia ha deciso di stanziare 10 miliardi di zloty su quello che prende il nome di "Scudo Est" ("East Shield") e sulla cui natura gli esperti hanno parlato durante il 34° Forum economico di Karpacz (e su cui stanno ancora discutendo).

Scudo Est, Polonia stanzia 10mld di zloty contro il “nemico inesistente” russo: cos'è lo "Scudo orientale"

Uno scudo orientale, talvolta presentato col nome di "Linea Tusk" - in riferimento storico alla Linea Maginot della Seconda Guerra Mondiale -, con cui il governo polacco millanta pace ma che è, tacitamente, una preparazione in caso di guerra contro la Russia. Lo "Scudo Est" sarebbe questo: una geografia di trincee bunker fossati anticarroostacoli naturali disseminati per frenare una potenziale avanzata russa. Ma ancora: fortificazioni, rifugi, depositi per materiale militare, sistemi di tracciamento droni con radar e molto altro. Jacek Brzozowski, Voivoda di Podlasie, rappresentante del governo sul territorio ha affermato, spiegando questo mastodontico progetto, che l'obiettivo sarebbe quello di "aumentare la resilienza dello Stato e dei suoi cittadini". Detto altrimenti cioè, un progetto affatto aggressivo contro Russia e Bielorussia, nato con finalità difensive. Ma è chiaro che gli intenti sono diversi come non ha mancato di dire lo stesso Brzozowski con una clamorosa inversione di rotta: "Se vuoi la pace, preparati alla guerra" sottolineando l'ostilità che i due paesi russofoni avrebbero contro la Polonia e la Nato in generale.

I discorsi allarmistici contro Russia e Bielorussia però sono continuati: "Questo è il primo caso del genere dalla Seconda guerra mondiale. La situazione è sempre di emergenza e il confine è costantemente pattugliato da 11.000 soldati e agenti della Guardia di frontiera". Risulta palese, così come confermato anche da Jaroslaw Gromadzinskiex comandante dell'Eurocorps, che quello dello "Scudo Est" sia solo un mero "progetto politico": "l'obiettivo è quello di preparare la parte orientale della Polonia alla guerra, mentre in pratica vengono eretti cavalletti anticarro sul confine". Non solo un enorme "spreco di denaro" perché "le barriere al confine" potrebbero essere distrutte nel giro di "2-3 ore da un attacco di artiglieria". Ancora una volta l'esigenza di investire finanze pubbliche in misure belliche dimostra fondamentalmente "la debolezza dello Stato: (...) non siamo stati in grado di riformare la Guardia di frontiera e di prepararla per i suoi nuovi compiti".

Scudo Est, Polonia stanzia 10mld di zloty contro il “nemico inesistente” russo, Skrabacz: "Gli americani non ci difenderanno"

Che si parli di "Scudo Est" proprio ora che i Paesi europei hanno raggiunto il 2% del Pil in spese belliche, pur contando di raggiungere l'obiettivo del 5% fissato da Trump, non sorprende se si pensa che solo tre giorni fa, il 5 Settembre, gli Stati Uniti hanno deciso di bloccare i programmi di assistenza alla sicurezza per i Paesi orientali dell'Ue al confine con la Russia. Da parte statunitense la risposta è stata chiara: "Che l'Europa si assuma maggiori responsabilità per la propria sicurezza". E da parte polacca la contro-risposta non si è fatta attendere: "Non possiamo aspettare due settimane che le truppe americane ci difendano. Gli americani non ci difenderanno, ma possono aiutarci a difenderci. Questa è nostra responsabilità" ha affermato la professoressa Skrabacz. Dopotutto, a quanto emerge, uno Scudo Est non servirebbe solo gli interessi polacchi ma quelli di tutta l'Europa e la Nato: la Polonia infatti potrebbe ricevere, in seno al programma europeo Safe, fino a 20 miliardi di euro in prestiti preferenziali.

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