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Gaza, la Striscia ridotta in cenere da Israele, distrutto 28% edifici, 70% danneggiato, 80% degli ospedali non pienamente funzionanti

Secondo i dati più recenti, i morti nella Striscia sono circa 60.000, metà dei quali donne e bambini. Una media di 1.500 vittime al mese

05 Agosto 2025

Gaza, la Striscia ridotta in cenere da Israele, distrutto 28% edifici, 70% danneggiato, 80% degli ospedali non pienamente funzionanti

Gaza, la Striscia ridotta in cenere da Israele, distrutto 28% edifici, 70% danneggiato, 80% degli ospedali non pienamente funzionanti

Secondo i dati più recenti, i morti nella Striscia sono circa 60.000, metà dei quali donne e bambini. Una media di 1.500 vittime al mese, in un conflitto che ha fatto uso di oltre 100.000 tonnellate di esplosivi. Se i numeri rischiano di rendere anonima la sofferenza, fotografano con chiarezza l’entità del disastro.

Secondo un report dell’Ispi basato su fonti ufficiali, le Nazioni Unite stimano che il 28% degli edifici di Gaza sia stato completamente distrutto. Le moschee danneggiate o abbattute sono oltre 800.

Gli attacchi israeliani, inizialmente concentrati nel nord della Striscia, hanno colpito con la stessa intensità anche il sud, in particolare il governatorato di Rafah. Ospedali e cliniche sono stati bersaglio di circa 720 attacchi, con un bilancio di 950 vittime, tra cui oltre un centinaio di medici e infermieri. Quasi l’80% delle strutture sanitarie risulta fuori uso o danneggiato in maniera seria.

La crisi alimentare è tra le più gravi al mondo. Il blocco degli aiuti, durato due mesi, ha lasciato il 93% della popolazione senza accesso regolare al cibo, con il 12% in condizioni "catastrofiche". Il ministero della Salute di Gaza riporta 181 morti per fame, di cui 94 bambini.

La situazione degli aiuti umanitari contribuisce a peggiorare la situazione. La gestione della distribuzione, affidata ora alla privata Gaza Humanitarian Foundation (GHF), è criticata dalle Nazioni Unite: "Il nuovo sistema militarizzato viola i principi umanitari, mette a rischio la popolazione e non ne garantisce la dignità". Vicino ai centri di aiuti della GHF le guardie private insieme ai soldati dell'Idf sparano ai palestinesi affamati in cerca di cibo, trasformando anche questi punti, teoricamente sicuri, in zone di morte.

Oltre 18mila bambini sono morti dall'inizio della guerra, secondo quanto riportato dall'Unicef. Tutti quelli al di sotto dei 5 anni di età sono a forte rischio di malnutrizione e le malattie gravi sono all'ordine del giorno: la sindrome di Guillain-Barré si sta diffondendo senza poter essere curata.

La Striscia di Gaza seicento giorni dopo l'attacco di Hamas: non ci sono più alberi. Circa la metà dei morti sono donne e bambini 

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