04 Agosto 2025
Fonte: X
Le Nazioni Unite lanciano un appello disperato: nella Striscia di Gaza, tutti i bambini al di sotto dei cinque anni – circa 320.000 – sono esposti al rischio di malnutrizione acuta, una condizione potenzialmente fatale. L’allarme arriva mentre continuano a crescere le segnalazioni di decessi per fame, con Israele che prosegue nel blocco degli aiuti umanitari diretti all’enclave palestinese, sotto assedio da mesi.
Secondo il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP), i servizi nutrizionali sono completamente crollati. I bambini non hanno più accesso ad acqua potabile, alimenti terapeutici o sostituti del latte materno. Una situazione drammatica che sta già avendo conseguenze letali.
La pediatra Seema Jilani, intervistata da Al Jazeera, ha descritto la fame a Gaza come una condizione devastante per i più piccoli, spiegando che la malnutrizione colpisce ogni parte del corpo e può portare all’insufficienza multiorgano. “Per molti bambini questo significa la perdita di tappe fondamentali dello sviluppo”. Nelle ultime 24 ore inoltre, il Ministero della Salute di Gaza ha riportato sei nuovi decessi legati a carestia e malnutrizione, tra cui un bambino.
Lo stesso Ministero ha inoltre lanciato un ulteriore allarme: si registra una preoccupante impennata di casi di paralisi acuta infantile, riconducibili a infezioni gravi e malnutrizione severa. In particolare, sono stati documentati tre decessi attribuibili alla sindrome di Guillain-Barré, una rara malattia neurologica che provoca improvvisa debolezza muscolare e, nei casi più gravi, paralisi.
Il governo di Gaza accusa Israele di impedire deliberatamente l'ingresso di oltre 22.000 camion di aiuti umanitari, descrivendo la situazione come il risultato di una strategia intenzionale di "fame, assedio e caos". Il blocco totale è in vigore dal 2 marzo, data che coincide con la fine del cessate il fuoco durato due mesi, prima che l’offensiva israeliana riprendesse con intensità.
Un ulteriore segnale dell’aggravarsi della crisi arriva dai dati raccolti da Save the Children a luglio: oltre il 43% delle donne incinte e in allattamento che si sono rivolte alle cliniche dell’organizzazione risultano malnutrite, un dato quasi triplo rispetto a marzo, mese in cui Israele ha reintrodotto l’assedio totale. Inoltre, il latte artificiale per neonati continua a non essere autorizzato all’ingresso nella Striscia.
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