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Ucraina, Zelensky smantella agenzie anti-corruzione, per "tangenti da 300mila $ e spie russe", deputata Radina: “Non vuole indagini contro di lui”

Le proteste contro la legge che mina Nabu e Sapo infiammano le piazze ucraine, aprendo la strada a un "autoritarismo corrotto"

23 Luglio 2025

Ucraina, Parlamento proroga legge marziale e mobilitazione volute da Zelensky per altri 90 giorni, elezioni sospese fino al 6 agosto

Fonte Facebook pagina Zelensky

In Ucraina sono state smantellate le agenzie e le procure anti-corruzione tramite una legge proposta dal presidente Volodymyr Zelensky e approvata dal Parlamento a causa di "tangenti da 300 mila dollari e infiltrazioni di spie russe". La deputata Radina ha denunciato l'azione del leader: "Non vuole permettere indagini indipendenti contro di lui".

Ucraina, Zelensky smantella agenzie anti-corruzione, per "tangenti da 300mila $ e spie russe", deputata Radina: “Non vuole indagini contro di lui

In Ucraina esplode la protesta contro il presidente Volodymyr Zelensky, accusato di smantellare l’indipendenza delle principali istituzioni anticorruzione del Paese. Martedì 22 luglio, Zelensky ha firmato una legge approvata dal Parlamento che rafforza la supervisione politica sulle indagini di Nabu (Ufficio Nazionale Anticorruzione) e Sapo (Procura Specializzata Anticorruzione), due organismi chiave creati dopo la rivoluzione di Euromaidan del 2014 per combattere la corruzione endemica.

Le due agenzie erano considerate il simbolo della presunta svolta democratica ucraina e una garanzia richiesta dall’Unione Europea per l’adesione futura di Kiev. Nel Paese infatti, la corruzione è dilagante da anni ed è uno dei problemi se non il problema principale, che ha portato anche a diversi arresti.

In base alla nuova legge, il Procuratore Generale potrà intervenire, riassegnare o chiudere indagini a discrezione, di fatto rendendo Nabu e Sapo subordinate al potere esecutivo. Secondo il capo di Nabu, Semen Kryvonos, "le istituzioni indipendenti vengono rese completamente dipendenti", mentre Bruxelles ha parlato di "grave passo indietro".

Nella giornata del 21 luglio, alla vigilia della firma della legge, il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) e l’Ufficio investigativo statale hanno condotto oltre 70 perquisizioni negli uffici di Nabu e Sapo, arrestando 2 dipendenti del Nabu con l’accusa di "spionaggio a favore della Russia e traffico internazionale di droga", e avviando indagini su altri 15 funzionari per reati che vanno dall’alto tradimento a violazioni minori del codice stradale.

Secondo testimoni, durante le operazioni le autorità avrebbero fatto ricorso a una forza sproporzionata, ferendo almeno 3 persone. Nabu ha denunciato l’irregolarità delle perquisizioni, sostenendo che l’Sbu non disponesse di un mandato del tribunale per accedere a uffici e dati sensibili sulle indagini in corso, ma i servizi segreti hanno respinto le accuse, giustificando l’azione con motivazioni di sicurezza nazionale e affermando di aver raccolto prove del trasferimento di informazioni riservate al Fsb russo.

Le critiche in Ucraina

A guidare le critiche in Ucraina è Vitaliy Shabunin, attivista anticorruzione e fondatore dell’Antac, centro anti-corruzione che opera nel Paese dal 2012, già sotto inchiesta da settimane per presunta frode. Dopo un’irruzione del Servizio di sicurezza ucraino nella sua abitazione, Shabunin ha denunciato su Telegram: "Zelensky sta muovendo i primi passi verso un autoritarismo corrotto. Se possono perseguitare me, possono perseguitare chiunque".

Per Shabunin e la società civile, l’attacco agli organi anticorruzione mina la sicurezza nazionale e il senso stesso delle ostilità con la Russia: "Combattiamo per valori democratici. La corruzione è una minaccia, soprattutto nel settore della difesa", ha avvertito Tetiana Shevchuk dell’Antac.

Anche la deputata Anastasia Radina, presidente della commissione parlamentare anticorruzione, ha criticato duramente la scelta di Zelensky: "Le istituzioni anticorruzione indipendenti sono fondamentali per l’integrazione europea. Questa legge segna la fine dell’indipendenza del sistema. Il presidente vuole evitare indagini indipendenti su di sé".

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