Oggi, 23 luglio, le delegazioni di Ucraina e Russia si incontreranno a Istanbul per un nuovo round di negoziati, il terzo in tre mesi, nel tentativo di uscire dall’impasse diplomatica che dura ormai da anni. L’annuncio è arrivato ieri sera dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in un post su X ha scritto: "L’agenda da parte nostra è chiara: il ritorno dei prigionieri di guerra, il ritorno dei bambini rapiti dalla Russia e la preparazione di un incontro tra i leader".
A guidare la squadra negoziale di Kiev sarà ancora Rustem Umerov, già ministro della Difesa e ora segretario del Consiglio nazionale di sicurezza. Umerov ha riferito che "l’Ucraina è pronta a lavorare nel modo più produttivo possibile".
Le delegazioni si ritrovano a Istanbul tra scambi di accuse, scontri sul campo e poche speranze di intese concrete su cessate il fuoco e pace duraturaSul fronte russo, però, il Cremlino mantiene il riserbo sulle nomine della propria delegazione. Il portavoce Dmitri Peskov ha frenato le aspettative: "Non abbiamo motivo per aspettarci svolte magiche, risultati difficilmente possibili nella situazione attuale". Ha poi sottolineato che "la questione è così complessa che è già un successo raggiungere accordi sullo scambio di prigionieri o sulla restituzione delle salme". Mosca ha ribadito la necessità di affrontare le "cause alla radice della crisi" e di non negoziare sotto pressione militare.
Da parte europea, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha recentemente proposto un fondo da 100 miliardi di euro per sostenere Kiev e il ministro francese Jean-Noël Barrot ha definito i colloqui "lodevoli solo se porteranno a un incontro tra capi di Stato in vista di un cessate il fuoco".