02 Luglio 2025
Fonte: X @netanyahu
Nonostante il consenso interno per la guerra dei 12 giorni contro l’Iran, meno della metà dei cittadini israeliani dichiara di avere fiducia nel primo ministro Benjamin Netanyahu. A rivelarlo è un sondaggio pubblicato mercoledì dall’Israel Democracy Institute (IDI).
L’indagine è stata condotta tra il 22 e il 23 giugno, poco prima della proclamazione del cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti e della conclusione del conflitto. Il sondaggio ha misurato il livello di fiducia espresso dagli israeliani nei confronti delle principali figure istituzionali del Paese.
Il risultato più elevato è stato ottenuto dal capo di Stato maggiore dell’IDF, Eyal Zamir, che gode della fiducia "molta" o "abbastanza" del 70% degli intervistati – con una differenza significativa tra ebrei (77%) e arabi israeliani (25%). Subito dopo si posiziona il direttore del Mossad, David Barnea, in cui il 67% degli intervistati dichiara fiducia (74% tra gli ebrei e 35% tra gli arabi).
Molto più distanziato appare Netanyahu, con solo il 46% degli israeliani che afferma di fidarsi "molto" o "abbastanza" di lui. Tra gli ebrei il dato si mantiene al 46%, ma tra gli arabi crolla al 10%.
Anche gli altri ministri della coalizione guidata dal premier registrano livelli di fiducia piuttosto bassi: meno del 40% degli intervistati si fida del ministro della Difesa Israel Katz, mentre la fiducia nel ministro dell’Istruzione Yoav Kisch si ferma al 25%, e quella nella ministra dei Trasporti Miri Regev scende al 20%.
In parallelo, un sondaggio realizzato da Channel 12 nello stesso periodo ha chiesto agli israeliani come voterebbero se oggi si tenessero nuove elezioni. I risultati indicano una netta avanzata dell’opposizione, che conquisterebbe 61 seggi alla Knesset su 120, mentre l’attuale coalizione di governo scenderebbe dagli attuali 67 seggi a 49. Inoltre, il 49% degli intervistati ha dichiarato di volere nuove elezioni il prima possibile, contro il 42% favorevole a mantenerle secondo la scadenza ordinaria. Il restante 9% è indeciso.
Le forze armate israeliane (IDF) godono del sostegno del 93% degli ebrei, ma tra gli arabi il dato cala drasticamente: solo il 41% afferma di avere "molta" o "abbastanza" fiducia nell’esercito. Il livello più basso di fiducia complessivo riguarda invece la polizia, in cui dichiara fiducia il 50% degli ebrei e soltanto il 22% degli arabi.
Molto più bassa risulta infine la fiducia nei media israeliani. Il canale che raccoglie più consensi è Kan, l’emittente pubblica che la Knesset sta cercando di chiudere, e in cui il 49% degli intervistati dichiara di riporre "molta" o "abbastanza" fiducia. I canali commerciali Canale 12 e Canale 13 ottengono il 39%, mentre Canale 14, vicino all’estrema destra, si ferma al 34%.
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