12 Giugno 2025
Israele, respinto Ddl per scioglimento Knesset, Netanyahu rimane capo del governo con 61 voti su 120, no a elezioni anticipate Fonte: X @QudsNen
Una maggioranza risicata ma sufficiente ha permesso al premier israeliano Benjamin Netanyahu di superare indenne una delicata votazione alla Knesset. Il disegno di legge presentato dall'opposizione per lo scioglimento della Knesset e indire elezioni anticipate è stato infatti respinto con 61 voti contrari e 53 favorevoli su 120 seggi. L'esito è arrivato dopo giorni di tensioni politiche e divisioni interne alla coalizione di governo.
Il testo, sostenuto da tutti i partiti di opposizione, mirava a mettere fine anticipatamente alla legislatura, approfittando delle crepe nella maggioranza emerse sul nodo della coscrizione obbligatoria per gli ebrei ultraortodossi. Un tema tornato d'attualità con forza in questi mesi, complice il conflitto in corso contro Hamas. Per decenni, infatti, gli studenti delle yeshivot (scuole religiose) hanno goduto di un'esenzione dal servizio militare, sempre più contestata da ampi settori della società israeliana.
La speranza dell’opposizione era quella di spaccare il fronte religioso alleato di Netanyahu, e per un momento il piano è parso funzionare. Il partito Agudat Yisrael, ala chassidica della lista United Torah Judaism, ha mostrato segni di cedimento: 2 suoi deputati hanno votato a favore dello scioglimento, 1 contro. Ma l’assenza di una proposta concreta e scritta sul nuovo assetto legislativo per la leva obbligatoria ha convinto il resto degli alleati religiosi del premier – in particolare Degel HaTorah e Shas – a chiudere i ranghi e bocciare l'iniziativa.
Con questo voto, l’opposizione esaurisce una delle armi a sua disposizione e non potrà ripresentare un disegno di legge simile per almeno 6 mesi. Netanyahu, seppur politicamente indebolito, può tirare un sospiro di sollievo: la sua coalizione regge, almeno per ora, e le urne restano lontane. Ma le fratture emerse nella componente ultraortodossa, e il malcontento crescente nel Paese, lasciano presagire che la stabilità del governo resta appesa a un filo.
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