11 Giugno 2025
Trump e Netanyahu, fonte: imagoeconomica
Tra Trump e Netanyahu è spaccatura. Una spaccatura arrivata dopo una telefonata di 40 minuti, dove gli argomenti di discussione sono stati Gaza e l'Iran. Il tycoon ha fatto presente all'omologo israeliano di cessare una volta per tutte la guerra a Gaza, non solo con una tregua temporanea di 60 giorni ed un accordo per il rilascio degli ostaggi come prevede l''accordo Witkoff', che prende il nome dall'inviato speciale Usa per il Medioriente, ma di terminarla del tutto. Inoltre, secondo informazioni raccolte dal deep State dal Giornale d'Italia, Trump sta anche valutando un piano assieme alla CIA per risolvere il "problema" Netanyahu: i rapporti non sono mai stati così tesi, e gli Stati Uniti starebbero lavorando per un cambio di guida.
Spaccatura tra Trump e Netanyahu. Questa è arrivata dopo una telefonata di 40 minuti in cui si è discusso dei principali temi di geopolitica, che riguardano Gaza ed un possibile attacco a siti nucleari iraniani. Sul primo punto, il tycoon è stato chiaro: la guerra deve finire, anche perché prolungarla impedisce di trovare un accordo con Teheran, soprattutto in un periodo in cui le tensioni tra i due Paesi si fanno sempre più crescenti. Lo stop al genocidio aiuterebbe anche a normalizzare i rapporti con l'Arabia Saudita.
E da questo punto di vista, per il presidente americano il piano di Witkoff, che sospenderebbe la guerra per circa 60 giorni in cambio di circa la metà degli ostaggi tenuti da Hamas, non è sufficiente. Trump ha anche chiarito di non aver completato i suoi sforzi nei colloqui nucleari tra Stati Uniti e Iran, affermando che, nonostante la sua disapprovazione per l'ultima offerta iraniana, la porta non è chiusa.
Tra Trump e Netanyahu non sarebbe stato trovato un accordo su un attacco coordinato contro Teheran qualora i negoziati fallissero. Il presidente americano ha anche escluso un attacco all'Iran, poiché la Casa Bianca sta cercando di frenare il programma nucleare di Teheran in cambio dell'allentamento delle sanzioni. D'altronde, il tycoon aveva ammonito già in tempi non sospetti il suo omologo: "Preferirei non venisse sganciata nessuna bomba", ragion per cui l'unica ipotesi in piedi in questo momento è quella di un attacco unilaterale.
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