20 Dicembre 2024
Luigi Mangione rischia la pena di morte. Il 26enne incriminato per la morte del ceo di UnitedHealthCare Brian Thompson è stato estradato dalla Pennsylvania allo Stato di New York, dove è avvenuta l'uccisione di Thompson. Durante l'udienza l'imputato ha rinunciato alla contestazione del provvedimento di estradizione. A suo carico si sono aggiunte nuove accuse, per stalking e possesso d'arma da fuoco. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 18 gennaio. Mangione è stato portato nello stesso carcere in cui si trova anche Puff Daddy.
Il 26enne Luigi Mangione accusato dell'omicidio di Brian Thompson rischia la pena di morte. Mangione è stato incriminato per 11 capi d'accusa nello Stato di New York, che vanno dall'omicidio di primo grado al terrorismo, passando per il possesso illegale di armi da fuoco e di documenti falsi. A livello federale è stato accusato di omicidio e stalking. Tra i reati contestati c'è anche l'omicidio di primo grado, con l'aggravante del terrorismo, che comporta una pena obbligatoria all'ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. A questi si aggiungono anche quelli della Pennsylvania per l’arma da fuoco stampata in 3D e la falsa carta d’identità di cui era presumibilmente in possesso al momento dell’arrestato.
Nonostante il processo verrà condotto nello Stato di New York dove la pena di morte è stata sospesa nel 2004, questo non impedisce ai procuratori federali di richiederla. La vicenda comunque continua a dividere l'America, o perlomeno quella parte di sostenitori di Mangione che si sono radunati fuori dal Tribunale per supportare il 26enne. Quanto successo ha acceso i riflettori sul problema delle assicurazioni sanitarie che colpisce molti cittadini americani, per questo Mangione è diventato una sorta di idolo. Il circolo Arci di Parma ha persino promosso una festa di Natale "contro i miliardari" usando la foto di Mangione.
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