21 Luglio 2023
foto @LinkedIn
Il caldo record – è proprio il caso di dirlo – è argomento “bollente” di questi giorni. Tanti sono stati i bollettini meteo che hanno messo in allerta per le alte temperature, con picchi che addirittura di avvicinano ai 50°C, decretando quella corrente, come l’estata più calda negli ultimi 160 anni.
Molti esperti, tuttavia, non la pensano affatto così. In tanti hanno spiegato che quella del caldo record è una notizia non corretta o, addirittura, falsa.
Il noto meteorologo Mario Giuliacci, ad esempio, in un video ha parlato di una erronea interpretazione di un rapporto ESA che ha rilevato quelle temperature al suolo (notoriamente più alte) e non in atmosfera.
Nonostante gli esperti si siano espressi su più fronti per spiegare l’enigma, si continua a parlare di temperature anomale dettate dai cambiamenti climatici.
A tal proposito è intervenuto con un post su LinkedIn anche il dottor Markus Harting, direttore esecutivo di MPP Energy negli Emirati Arabi.
"Un cambiamento negli standard di misurazione – ha scritto Harting sul social - in tutto il mondo, stiamo assistendo alla frantumazione dei ‘record di calore’. Tuttavia, è importante notare che questi record sono stati raggiunti attraverso un cambiamento negli standard di misurazione. L'Agenzia spaziale europea (ESA) ha ora adottato le temperature della superficie terrestre, invece delle temperature dell'aria a 2 metri sopra la superficie, il che significa che le registrazioni passate sono state ridefinite. Di conseguenza, queste temperature potrebbero non essere vere e proprie da record nel senso tradizionale, tranne che nel contesto a breve termine. L'ESA chiarisce che la mappa visualizzata riflette la temperatura effettiva della superficie terrestre, che tende ad essere significativamente più calda delle temperature dell'aria. Modificare la procedura di misurazione con l'intento di ottenere un ‘risultato record’ può essere visto come ingannevole, simile alla disonestà e al tradimento della fiducia. Se i media e le loro affiliazioni con organizzazioni come WEF, IPCC e Nazioni Unite ricorrono a falsità per creare paura e attirare l'attenzione della società, ciò mette in dubbio la sincerità delle intenzioni degli attivisti climatici” ha concluso.
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