05 Gennaio 2023
È avvenuto il colloquio telefonico fra Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin: la Turchia chiede un "cessate il fuoco unilaterale" in Ucraina e una "visione per una soluzione equa". I due presidenti hanno discusso anche di gas.
Oggi 5 gennaio il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha sentito per telefono il presidente russo Vladimir Putin. Il colloquio si prospettava denso: in programma la discussione di temi importanti come il conflitto ucraino, il gas e le sanzioni. Ankara fa sapere cosa si sono detti in una nota ufficiale e la Tass conferma.
In merito alla guerra in Ucraina Erdogan spera in un vertice di pace ad Istanbul per poter fare da mediatore. Il presidente turco incoraggia il capo del Cremlino a sforzi per la pace sostenuti da un "cessate il fuoco unilaterale" e da una "visione per una soluzione equa".
Il presidente russo ha ribadito a Erdogan che la Russia è aperta "a un dialogo serio" solo a certo condizioni. Qualora Kiev "soddisfi le richieste note e tenga conto delle nuove realtà territoriali", la Russia sarà disposta a concedere la pace. Putin attacca anche l'Italia: "Non può fare da mediatore tra Russia e Ucraina perché appoggia il regime sanguinario di Kiev e prende una posizione aggressiva anti-russa".
L'emittente pubblica ucraina Suspilne ritiene che la Russia non stia considerando un'opzione simile, ma anzi si stia preparando a attacco duro per febbraio. L'emittente riporta l'opinione di Oleksii Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza e di difesa ucraino: "Febbraio sarà decisivo per loro perché le date sono importanti per loro, gli anniversari, ecc. Si stanno preparando a un'escalation". Secondo l'intelligence ucraina la guerra non è affatto finita e l'esercito russo perderà "fino a 70 mila uomini nei prossimi 4-5 mesi".
Aggiunge: "Adesso un uomo di nome (Taras) Kozak è diventato più attivo e sta organizzando incontri con i rappresentanti europei per costringerci a firmare alcuni accordi di pace, o almeno così credono, una sorta di Minsk 3. Naturalmente non accetteremo".
Taras Kozak è un collaboratore politico ucraino amico personale di Putin e molto vicino a Viktor Medvedchuk, oligarca filo-Cremlino. Kiev quindi sembrerebbe ribadire che non è disposta ad accettare contrattazioni sui suoi confini. Zelensky l'aveva reso noto anche a Washington.
Il colloquio ha toccato anche le questioni energetiche. Erdogan e Putin hanno parlato della creazione di un hub del gas in Turchia. La nota di Ankara legge: "il presidente Erdogan durante il colloquio ha affermato che Ankara ha rafforzato e continua a rafforzare le infrastrutture per la creazione di un hub di gas naturale in Turchia, e che la parte turca è impegnata a finalizzare la road map e a compiere passi concreti per attuarla non appena possibile".
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