14 Novembre 2022
Cambio radicale di approccio per la gestione cinese del coronavirus: dopo mesi di politiche rigidissime, che vedevano imporre l'isolamento anche per individui non contagiati e lockdown severissimi: è la fine della politica del "Una taglia per tutti", che penalizzava molte categorie non bisognose di protezione è isolamento. Il nuovo documento in 20 punti, redatto alla Commissione permanente del Politburo del Partito Comunista Cinese, che suggerisce una transizione dalla durissima politica "0 Covid" che ha dominato il paese negli ultimi tre anni.
Tra le politiche rinegoziate, vi è ad esempio la fine del tracciamento dei contatti che costringeva all'isolamento persone che non erano neanche contagiate, ma semplicemente erano entrate in contatto con individui contagiati. Misura, dunque, che riduce enormemente il numero di cittadini inutilmente isolati.
Un altro emendamento permette anche nelle zone a rischio di trascorrere la quarantene in casa propria, evitando di congestionare le gigantesche strutture che Pechino ha predisposto per la quarantena dei malati. Questa caratteristica, che non lasciava alcun margine di scelta ai contagiati in terze zone, è senz'altro stata una delle caratteristiche più inquietanti e prominenti dell'approccio cinese alla gestione della pandemia.
Il secondo punto del documento è senz'altro tra i più interessanti: esso propone di sviluppare strategie volte specificamente alla protezione dei "gruppi vulnerabili", come anziani, donne incinte e persone affette da malattie pregresse. Fine, dunque, dell'approccio "taglia unica", e inizio della focused protection, strategia assai più comune nei paesi occidentali. Dunque, non più leggi omnicomprensive, ma disposizioni specifiche che riguardano i luoghi in cui le categorie deboli sono più presenti (ad esempio, gli ospizi).
Infine, il sedicesimo punto dà un forte taglio alle politiche draconiane spesso scelte da governatori locali senza l'approvazione del governo: sarà d'ora in poi proibito chiudere scuole e posti di lavoro, e saranno prese misure contro pubblici ufficiali che impongono lockdown insensatamente lunghi.
Dunque, una lenta transizione per un paese che ha affrontato la pandemia con un approccio incomparabilmente severo, facendo pagare un pesante prezzo al benessere dei cittadini e all'economia.
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