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Gas russo e sanzioni, Berlino cede turbina per North Stream: Kiev si arrabbia con Usa e Germania

Sanzioni, una questione dolente che prima o poi avrebbe diviso l'Occidente. Ma c'è di più, l'amministratore delegato della Naftogaz commenta il comportamento degli Usa e Germania dicendo che "non vogliono recessioni"

12 Luglio 2022

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fonte: facebook

L'allarme lanciato dalla Bundesbank il 22 aprile 2022 secondo cui un embargo del gas a cui Bruxelles stava mirando avrebbe mandato in ginocchio la prima economia europea. E così adesso che il Canada ha ceduto suscitando le ire di Zelensky espedendo finalmente la turbina alla Siemens Energy che ha l'appalto per il Nord stream 1, sarà consegnata alla Russia.

Gas russo Sanzioni: Berlino cede e l'Ucraina si arrabbia anche con gli Usa

In un'intervista rilasciata al Corriere della sera, Yuriy Vitrenko, amministratore delegato della società ucraina del gas Naftogaz, si è detto sorpreso della violazione delle sanzioni da parte dei tedeschi che, spaventati per una recessione imminente, hanno deciso immediatamente di cedere questa turbina. L'amministratore delegato cita anche il ministro dell'economia di Berlino Robert Habeck che pare di aver detto che questa turbina non è fondamentale a far funzionare il North stream 1. Secondo il ministro tedesco il gas avrebbe comunque potuto raggiungere la Germania attraverso la Polonia in quantità stabili.

Eppure, come confermato a Il Giornale d'Italia, è stata la stessa azienda tedesca Siemens in tempi non sospetti a dichiarare che senza questa manutenzione il gasdotto non avrebbe potuto proseguire nella sua erogazione. In effetti le società che garantiscono la manutenzione dei gasdotti sono obbligate ad agire secondo delle manutenzioni che sono vincolate da Patty specifici onde evitare responsabilità. Quindi non avrebbe avuto senso forzare le condutture.

Il punto di vista ucraino e occidentale in generale è una sorta di ricatto da parte di Mosca all'Europa. Eppure i tecnici la pensano diversamente: in un gasdotto occorre una manutenzione costante per evitare ulteriori danni ad altre parti del sistema della conduzione di gas.

Quello che importa è che la Germania senza gas russo non ce la fa e ha deciso di violare le sanzioni Ed è proprio questo il tallone d'Achille a cui mirava Mosca punto su questo sono sicuramente d'accordo tutti.


La debolezza delle sanzioni volute da Draghi e da Ursula Von der Leyen, hanno come tallone d'Achille la diversità dell'economia e dei paesi dell'eurozona e anche il loro diverso tessuto economico. La Germania è una delle prime economie europee con 3,6 miliardi di PIL al 2021, unico paese che ha dimostrato una crescita anche nei periodi bui. Si tratta oltretutto del paese più energivoro di tutti grazie alla fitta presenza di piccole e medie imprese.

Gas russo Sanzioni: intanto a Roma contano gli spicci per pagare i 200 euro

Segue l'Italia che è tra i maggiori compratori di gas russo e che le sanzioni le ha abbracciate a piene mani gettandosi a capofitto in tutte le conseguenze che ne derivano. Attualmente infatti il governo non sa come frenare l'ondata di inflazione che sta travolgendo le famiglie e le imprese italiane e, a Palazzo Chigi, stessa discutendo se estendere il bonus di 200 euro anche ai mesi di agosto e settembre, ma i conti vengono fatti senza l'Oste perché non si sa nemmeno Come coprire una spesa simile.
Ma la questione del gas ha garantito un punto in più rispetto a quanto Putin si aspettasse, infatti l'amministratore è delegato della multinazionale del gas Ucraina, la stessa peraltro che aveva foraggiato il figlio di Joe Biden, Hunter Biden con 50.000 dollari al mese, ha dichiarato che "i governi negli Stati Uniti e in Germania cercano la popolarità, non vogliono recessioni, quindi sono riluttanti a seguire politiche monetarie di bilancio più responsabili che porterebbero un equilibrio". Uno scivolone forse, perché cita la paura, quella ancora più reale, che sta investendo gli Stati Uniti in questi mesi visto che tutte le agenzie di rating danno la probabilità dal 40 al 50% di entrare in recessione entro 12 o 18 mesi. Che cosa sta succedendo? Di sicuro la test china di Berlino Ha diviso molto più che l'Europa o gli Stati Uniti, ha diviso l'Ucraina dall'Occidente.

Per il momento con la questione del gas siamo 1 a 0 per Mosca.

di Maria Melania Barone

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