24 Ottobre 2025
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presenziato ieri, 23 ottobre, una tavola rotonda per tornare su un tema a lui caro della politica estera: la lotta ai cartelli della droga. Dopo aver preso di mira il Messico, definendolo "governato dai cartelli", e la Colombia, col cui presidente Gustavo Petro i toni si sono parecchio irrigiditi negli ultimi giorni, e contro cui ieri Trump è tornato a puntare il dito definendo il Paese "una tana della droga", il focus dell'incontro si è concentrato soprattutto sul Venezuela.
Dopo che gli attacchi via mare si sono intensificati, il tycoon ha annunciato di voler ricorrere ad un imminente attacco via terra per frenare in tutti i modi il traffico di stupefacenti. "Non abbiamo bisogno di una dichiarazione di guerra - afferma il tycoon -, uccideremo semplicemente le persone che introducono droga nel nostro territorio. I membri del cartello fanno sembrare i nostri criminali le persone più gentili del mondo. Questa è l'unica cosa positiva (...)" ha dichiarato Trump prima di fare il grande annuncio: "Potremmo andare al Senato, potremmo andare al Congresso e dirglielo [di un blitz via terra, ndr]. Cosa faranno? Diranno: 'Caspita, non vogliamo fermare l'afflusso di droga'? Stanno uccidendo 300.000 persone all'anno". Intanto, un bombardiere B-1B statunitense è stato avvistato ieri sul Mar dei Caraibi al largo del Venezuela. Ma interrogato sulla notizia, Trump ha risolutamente smentito: "Non è vero. No, è falso". Il punto cruciale della retorica trumpiana contro i cartelli della droga riguarda però anche la presunta complicità tra Pechino e Caracas e su cui Trump - afferma - cercherà di fare luce durante il prossimo vertice col presidente Xi Jinping durante il prossimo vertice previsto per giovedì prossimo in Corea del Sud. "Guadagnano 100 milioni di dollari vendendo fentanyl nel nostro Paese. Perdono 100 miliardi di dollari con i dazi del 20%. Non è una buona proposta commerciale..." ha dichiarato Trump.
Per Trump, la Cina sarebbe un fornitore chiave delle sostanze correlate al fentanyl e poi trasportate verso gli Usa, e si servirebbe del Venezuela come "hub" in questo mercato illegale. Nonostante alcune indagini giornalistiche abbiano appurato come il fentanyl sequestrato negli Stati Uniti provenga in larga parte dal Messico. Intanto, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha risposto alla round table del tycoon con vena provocatoria, ripetendo in inglese: "No war, no war, no war! Just peace, just peace, just peace, forever, forever, forever! No crazy war!".
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