07 Ottobre 2025
Un "attacco terroristico" pianificato contro l'ambasciata Usa a Caracas, in Venezuela, ma prontamente sventato. È quanto dichiarato da Jorge Rodríguez Gomez, presidente dell'Assemblea nazionale del Venezuela, e dal leader Nicolas Maduro, secondo cui un gruppo di terroristi "di settori estremisti della destra locale" avrebbe collocato "esplosivi letali" all'ambasciata statunitense con l'obiettivo di aumentare le tensioni con Washington.
Le forze di sicurezza, ha poi comunicato Maduro, sono riuscite a sventare quella che sembrerebbe essere un'operazione "false flag" ("di falsa bandiera") volta a minare il governo di Caracas e i già diafani rapporti diplomatici con gli Usa che, proprio oggi 7 ottobre, subiscono una rottura definitiva. A quanto emerge infatti, il Presidente Trump ha chiesto al suo inviato speciale Richard Grenell di interrompere ogni sforzo per raggiungere un accordo diplomatico con Maduro. Un passaggio, nella catena degli eventi tra Usa e Venezuela, che ci si doveva aspettare e che conferma Trump nelle sue posizioni: gli Usa sono impegnati in un "conflitto armato non internazionale" coi cartelli della droga. Del presunto attacco all'ambasciata Usa - di cui si viene a conoscenza quasi in concomitanza con lo stop diplomatico Trump-Maduro -, sarebbe stata informata anche un'altra ambasciata europea per sottolineare la gravità del momento contro la "minaccia" Usa. "Abbiamo rafforzato le misure di sicurezza nella sede diplomatica, che il nostro governo rispetta e protegge" ha comunicato Rodríguez.
Obiettivo del presunto attentato all'ambasciata sarebbe stato quello di far ricadere la colpa dell'esplosione sull'esecutivo di Maduro, cosa che avrebbe probabilmente fatto deflagrare un'escalation al momento ancora "fredda". Certo è che le relazioni diplomatiche tra Caracas e Washington sono ferme già dal 2019. L'ultimo episodio di tensione tra i due Paesi era stato il quarto raid aereo contro un'imbarcazione considerata affiliata al cartello del narcotraffico. A quanto emerge dalle dichiarazioni di Trump, non è escluso che le operazioni possano spostarsi dal mare alla terraferma". "Non ne troviamo più [di terroristi in mare], nemmeno le barche da pesca, nessuno vuole più entrare in acqua".
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