11 Ottobre 2025
Dopo mesi di trattative, i colloqui per un accordo commerciale tra Cina e USA sembrano falliti. Donald Trump ha minacciato di reinserire dazi al 100% contro le merci provenienti dall’altra costa del Pacifico, una decisione all’apparenza improvvisa, ma che risponde a tante piccole mosse cinesi delle ultime settimane.
Trump minaccia dazi al 100% alla Cina, perché i colloqui commerciali sono falliti
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato nuovi dazi contro la Cina. La Casa Bianca ha comunicato:
A partire dal 1° novembre 2025 (o prima, a seconda di eventuali ulteriori azioni o cambiamenti intrapresi dalla Cina), gli Stati Uniti d'America imporranno alla Cina una tariffa del 100%, in aggiunta a qualsiasi tariffa attualmente applicata. Sempre il primo novembre, imporremo controlli sulle esportazioni su qualsiasi software essenziale.
La ragione addotta da Washington per questa mossa è l’introduzione, da parte della Cina, di alcune restrizioni sulle esportazioni di terre rare e metalli critici verso l’estero. Non si tratta di una decisione senza precedenti. Nei mesi scorsi Pechino aveva già preso una decisione simile, mandando in difficoltà soprattutto l’industria automobilistica.
Le esportazioni di terre rare dalla Cina rappresentano circa l’80% del mercato globale. Pechino ha raggiunto questo stato di quasi monopolio grazie ad anni di investimenti sui giacimenti e, soprattutto, sull’infrastruttura di trasformazione di questi materiali. Le terre rare sono elementi della tavola periodica molto utili in diverse industrie tecnologiche. Sono fondamentali per produrre magneti, quindi essenziali per l’automotive e i motori elettrici. Vengono utilizzate per il “drogaggio” dei semiconduttori, un processo che permette di regolarne con estrema precisione la conduttività.
Non solo terre rare, i litigi di Cina e USA sulle navi cargo
Anche se la minaccia di Trump è arrivata subito dopo l’annuncio delle nuove restrizioni cinesi, la decisione sulle esportazioni di terre rare è soltanto l’ultima di una serie di piccole scelte commerciali che la Cina ha intrapreso e che hanno infastidito Washington.
Alcune settimane fa, Pechino ha annunciato una tassa su tutte le navi cargo di costruzione statunitense che approdano nei porti cinesi. Una norma speculare alla tariffa americana, annunciata mesi fa da Trump e che prosegue un’iniziativa di Biden per rendere gli USA indipendenti dalla cantieristica navale cinese.
La misura è per lo più politica. La Cina produce il 50% delle navi cargo al mondo, mentre in questo ambito la cantieristica navale americana è fondamentalmente inesistente.
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