18 Maggio 2022
Schröder - Putin, la coppia che non piace alla Germania: l'ex cancelliere tedesco sarà punito per il suo rapporto col Cremlino. Le tendenze populistiche riescono a infiltrarsi anche in democrazie generalmente ritenute solide e affidabili come quella tedesca: così, l'onda russofoba che sta travolgendo idealmente l'Europa colpisce non solo i cittadini russi, ma anche chi si rifiuta di "fare abiura", esprimendo sdegno e condanna verso Vladimir Putin. L'ultimo a farne le spese sarà a breve l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder. La sua colpa? Non aver rinnegato i propri rapporti col leader del Cremlino e non aver rinunciato ai ruoli apicali in alcune aziende energetiche russe. E questo nonostante la condanna, anche se blanda, del conflitto in Ucraina, che ha definito "un errore".
Schröder è stato cancelliere della Germania dal 1998 al 2005. Prima dello scoppio della guerra, faceva parte del pantheon dei politici di riferimento della Spd, di cui è stato rappresentante dal 1963. Dopo la sconfitta elettorale del 2005 contro Angela Merkel, si è ritirato dalla vita politica per dedicarsi agli affari. Da quel momento è a capo del board della società che gestisce il gasdotto russo Nord Stream 2 ed è membro del consiglio di vigilanza del colosso energetico Rosneft.
Adesso gran parte dell'opinione pubblica tedesca e non solo, gli imputa di essere il responsabile dell'attuale dipendenza energetica di Berlino nei confronti di Mosca, dipendenza che ormai è sotto gli occhi di tutti e che assicura, a livello europeo, un miliardo di euro al giorno al Cremlino. Molti però ignorano che la sua politica è stata portata avanti anche da chi gli è succeduto, Angela Merkel.
La maggioranza parlamentare, di cui fa parte anche il suo partito, la Spd, che ne è il membro di maggioranza relativa, ha presentato alla commissione bilancio del Bundestag una proposta con la quale, se verrà approvata come scontato, Schröder non avrà più diritto all'ufficio e al personale che spettano a tutti gli ex cancellieri. Benefici che pesano sul bilancio statale per circa 400mila euro all'anno.
Temendo che il provvedimento possa essere impugnato davanti all'autorità giudiziaria perché palesemente ad personam, però, i partiti della coalizione non hanno fatto riferimento alle sue posizioni in politica estera e sul conflitto, ritenute imbarazzanti, ma si sono limitati a scrivere nel testo che Schröder "non assolve più ad alcun compito che deriva dal suo passato incarico". Da qui la decisione di chiudere l'ufficio, anche se l'ex cancelliere potrà conservare la pensione e la scorta.
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