09 Marzo 2022
Vladimir Putin, uomo solo al potere. Lo è forse già adesso, ma rischia di diventarlo sempre di più mentre la guerra in Ucraina continua a impazzare. Con conseguenze imprevedibili sulla tenuta del Cremlino e in generale di un paese che appare già adesso praticamente in ginocchio dal punto di vista economico. Putin sta chiudendo sempre più la Russia al mondo esterno. Disconnette i russi dall'internet globale e ora firma un decreto che dà mandato al governo di stilare entro due settimane una lista di Paesi per i quali saranno vietati i movimenti di export e import "per salvaguardare la sicurezza della Russia". Il divieto riguarderà, secondo quanto precisa Interfax, prodotti finiti e materie prime. A tutti gli effetti una nuova cortina di ferro.
E intanto ci sono voce inquietanti per Putin sul grado di fedeltà di top manager e alti funzionari. Un quarto dei funzionari e top manager in Russia, 'molti professionisti di serie A", persone in grado di lavorare a New York o a Shangai, avrebbe infatti preso seriamente in considerazione l'idea di rassegnare le proprie dimissioni dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina, spiegano fonti informate citate dal sito di notizie online Meduza (indipendente perché nato in Lettonia, dopo la fuga di giornalisti russi di testate chiuse in passato). Ma a ora nessuno si è dimesso.
"Farlo ora sarebbe visto come un tentativo di fuga. E per questo ti fanno fuori", ha aggiunto la fonte. Molti dei funzionari di alto rango e dirigenti delle grandi aziende pubbliche - spiega un'altra fonte- non avevano idea del piano per una invasione totale dell'Ucraina, quindi nessuno si aspettava sanzioni così pesanti dall'Occidente. "Ci eravamo preparati per scenari stressanti, ma niente a questo livello. Contavamo su sanzioni relativamente soft", commenta. A fronte di un Igor Sechin (Rosneft), a cui non interessa davvero lo stato di salute della società, c'è un German Gref (Sberbank) "orgoglioso del suo successo, di quello della sua banca, in relazione agli standard globali" o un Sergey Sobyanin, il sindaco di Mosca, che ha "reso Mosca una capitale mondiale".
Il peso del potere è passato dai tecnocrati agli ultra patriottici. Con la conseguenza che Putin rischia di restare sempre più solo. C'ì chi arriva a immaginare possibili colpi di stato. Scenario che appare lontano, ma di certo lo zar appare sempre più quello che erano i suoi predecessori prima della rivoluzione russa: un sovrano.
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