Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Patrick Zaki è stato scarcerato, l'abbraccio con la famiglia dopo 668 giorni

Dopo essere stato scarcerato, Patrick Zaki ha subito riabbracciato la madre, la sorella e la fidanzata che lo attendevano fuori dal commissariato di Mansoura

08 Dicembre 2021

Patrick Zaki è stato scarcerato, l'abbraccio con la famiglia dopo 668 giorni

Patrick Zaki riabbraccia la sorella fonte: Twitter @EIPR

A 668 giorni dal suo arresto Patrick Zaki è stato finalmente scarcerato. Lo studente dell'Università di Bologna ha potuto riabbracciare i suoi familiari che lo attendevano fuori dal commissariato di Mansoura, dove era stato tradotto dalle forze dell'ordine dopo la liberazione dal carcere. Dalle prime immagini diffuse dall'Egyptian Initiative for Personal Rights, l'Ong che ha seguito da vicino il caso in questi mesi, lo studente sembra essere in buone condizioni di salute. Nonostante la scarcerazione Zaki non è stato ancora assolto dalle accuse a suo carico, e dovrà presentarsi in tribunale per una nuova udienza il prossimo 1 febbraio 2022.

Egitto, Patrick Zaki è stato scarcerato

"Sto bene, sto bene. Forza Bologna!", queste sono state le parole di Zaki nel rivolgersi ai giornalisti presenti a Mansoura, dove sotto la pioggia lo attendevano la madre, la sorella e la fidanzata che non lo vedevano da quasi due anni. Lo studente egiziano era stato condotto al commissariato della città per sbrigare le ultime procedure necessarie al suo rilascio, come stabilito dal giudice del tribunale locale. Al momento restano comunque in piedi tutte le accuse rivolte a Zaki dalle autorità de Il Cairo: cioè minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.

Accuse lanciate sulla base di tre articoli scritti da Zaki nel 2019, in particolare per uno di questi dove descriveva il clima di persecuzione in cui vivrebbero i cristiani copti egiziani, minoranza di cui fa parte lo stesso Zaki. I capi d'imputazione sono stati tuttavia definiti a più riprese falsi e risibili dagli stessi osservatori internazionali. Inizialmente lo studente dell'ateneo bolognese era stato incarcerato nella prigione di Tora, struttura tradizionalmente destinata ai dissidenti politici, per poi essere trasferito nel carcere di Mansoura, la città dove nacque il 16 giugno del 1991.

Il commento di Amnesty International

A commentare la scarcerazione di Patrick Zaki è giunto anche il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, che ha dichiarato: "Aspettavamo di vedere quell’abbraccio da 22 mesi e quell’abbraccio arriva dall’Italia, da tutte le persone, tutti i gruppi e gli enti locali, l’università, i parlamentari che hanno fatto sì che quell’abbraccio arrivasse". Patrick Zaki venne arrestato il 7 febbraio del 2020, poco dopo essere atterrato all'aeroporto de Il Cairo. Era tornato in Egitto dall'Italia per trascorrere un breve periodo di vacanza con la famiglia.

"Un abbraccio soprattutto ai mezzi di informazione che hanno tenuto alta l’attenzione per questi 22 mesi - ha poi aggiunto Noury - ora che abbiamo visto quell’abbraccio aspettiamo che questa libertà non sia provvisoria ma sia permanente e con questo auspicio arriveremo al primo febbraio, udienza prossima".

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x