04 Ottobre 2025
Alessandro Melzi d’Eril e Vittorio Grilli (imagoeconomica)
Mps ha depositato la lista degli 12 consiglieri per il CdA di Mediobanca, che vede alla guida Alessandro Melzi d’Eril (ex AD di Anima Holding) nel ruolo di CEO e Vittorio Grilli (ex ministro dell'Economia e ormai ex Presidente di JP Morgan Europa) nel ruolo di Presidente, come anticipato da Il Giornale d'Italia.
Dopo l’Opas che ha portato Mps a detenere l’86,3% di Mediobanca, il gruppo senese ha depositato la lista di dodici consiglieri per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della storica banca milanese, in vista dell'assemblea del 28 ottobre 2025. Partendo da un elenco iniziale di 23 nominativi, stilato dall’head hunter Korn Ferry, sono dodici i nomi presenti nella lista.
Il ticket di vertice, come anticipato da Il Giornale d'Italia, è composto dal presidente Vittorio Grilli e dal nuovo ceo Alessandro Melzi d’Eril, che il 3 ottobre 2025 ha dato le dimissioni da CEO di Anima Holding per salire alla guida di Mediobanca come Amministratore Delegato.
Compongono la rosa l’ad di Italgas Paolo Gallo, l’ex ad di Sky Italia e consigliere di EssilorLuxottica Andrea Zappia, l’ex vicedirettore generale della Consob, Tiziana Togna, la ceo di Iris Ceramica, Federica Minozzi, l’ex segretario della Fondazione Crt e presidente della multiutility Egea, Massimo Lapucci, il commercialista e revisore, con incarichi in Acea e Snam Ines Gandini, l’ex chief risk officer di Generali Sandro Panizza (unico consigliere dell’attuale board a non aver rassegnato le dimissioni), il partner di Mgm Studio Legale, Giuseppe Matteo Masoni, e le manager di Mps, Donatella Vernisi e Silvia Fissi.
Il nuovo capo di Mediobanca, in una prima fase, rivestirà il ruolo di Ceo per poi assumere quello di capo-divisione e non di ad, preservando il brand Mediobanca. In questo ambito avrà anche un ruolo di "traghettatore" in una nuova entità combinata, guidata "hands on" da Luigi Lovaglio, Amministratore Delegato di Mps e che si allargherà successivamente a Banco Bpm e Credit Agricole Italia nel terzo polo bancario italiano, come anticipato da Il Giornale d'Italia.
Nella nuova geografia dell’azionariato Mps, ridisegnata dall’Opas, Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, si conferma primo azionista con il 17,533% del capitale. Segue il gruppo Caltagirone, salito al 10,262%. Il Tesoro, che ha accompagnato il rilancio del Monte, scende al 4,863%. Banco Bpm si attesta al 3,741%, mentre l’imprenditore Giorgio Girondi, che a luglio era al 2,85%, vede diluita la sua quota attorno all’1%.
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