16 Gennaio 2023
Sempre più prossima la riconferma del duo di testa di BancoBPM Giuseppe Castagna e Massimo Tanoni, rispettivamente CEO e Presidente del Gruppo: in borsa il titolo tocca oggi la vetta del +4,2%, la quotazione più alta degli ultimi 5 anni. Nell’attesa della conferma ufficiale, gli investitori continuano a premiare li titolo a Piazza Affari.
La stabilità e l’equilibrio raggiunto da BPM la renderebbero molto appetibile nell’ottica di un merge con altre Banche.
Considerando lo scenario bancario attuale, fresco dell’OPA di BPER su Carige e snellito da quella precedente di Intesa Sanpaolo su UBI, varie voci si rincorrono nei palazzi:
OPA di Credit Agricole: già detentrice del 9,2% del BancoBPM e con una partnership già attiva nel ramo danni e protezione, ma difficilmente il Governo Meloni lascerà ai francesi l’ultima preda indipendente leader nel territorio più ricco d’Italia.
Merge a due con MPS (oggi a -3%, con una capitalizzazione di 2,7 miliardi), essendo suggestiva e assai complessa quella a tre anche con BPER, per quanto l’execution potrebbe comportare un costo sociale non banale. Tuttavia i due Istituti, non avendo una vera e propria fabbrica prodotti, darebbero vita ad una creatura bancaria di distribuzione di prodotti altrui. BancoBPM potrebbe acquisire MPS, ai prezzi attuali, con un concambio di 2 / 2,5 a 1, peraltro con una forte dote da parte del Governo Meloni.
OPA già ipotizzata e poi stoppata di UniCredit: ai valori attuali di BancoBpm (oltre € 5.8 miliardi), Unicredit (stabile ad € 14,8, con una capitalizzazione di quasi 29 miliardi) il concambio sarebbe a circa 5, con un non eccessiva diluizione di Unicredit, anche se ormai l’ipotesi sembra definitivamente tramontata.
Fusione con Mediobanca (oggi a € 9,64, con capitalizzazione a 8,2 miliardi): in questo modo, la fabbrica prodotti di Piazzetta Cuccia potrebbe amplificare la propria capacità di distribuzione e di competizione con altri grandi player, anche online, vedi Fineco, grazie all’integrazione tra Chebanca e Webank, creando un soggetto dimensionalmente pià grande e più forte, oltre che più efficiente.
Mani forti da parte dei Fondi, che potrebbero giocare un ruolo attivo nel futuro risiko bancario, oltre che arrotondamenti da parte delle Fondazioni bancarie, in vista delle prossime nomine dei nuovi componenti del Board.
Resta tra le opzioni, quello di BancoBPM non come preda, ma come possibile soggetto aggregante di altre banche o soggetti finanziari complementari.
Vedremo se si tratta davvero di tanto rumore per nulla, ovvero di tanti “rumors” per nulla.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia