22 Novembre 2022
Anche se Giorgia Meloni ha detto che con questa manovra l'Italia riparte, c'è chi sta lanciando un allarme: "I nostri conti saranno in rosso". È il grido delle regioni che hanno una sanità con l'acqua alla gola e prive di finanziamenti.
Oltre a questo ci sarà anche da fronteggiare il caro energia che sicuramente colpirà anche le aziende ospedaliere che, secondo le ultime proiezioni, dovranno spendere in totale 1,7 miliardi di euro in più per l'energia oltre ai 4 miliardi di bilancio per l'emergenza pandemica.
Attualmente non è ancora chiaro dal testo della manovra in che modo si stabiliranno le condizioni per garantire le cure a tutti i cittadini. Le regioni fanno fronte comune contro il governo e dichiarano che c'è la necessità di trovare fondi altrimenti la tenuta del sistema e a rischio.
Poi ci sarebbero anche i fondi elargiti per il covid che nel 2021 sono costati 8,5 miliardi, ma quest'anno si ipotizza che verranno erogati soltanto 4 miliardi con un margine massimo di 6 miliardi. Questo significa che nella migliore delle ipotesi le spese extra per la sanità saranno di 5,7 miliardi.
Le amministrazioni locali hanno deciso di indire dure proteste contro il governo con l'incognita però delle posizioni delle regioni di centro-destra: Raffaele Donini, assessore alla salute dell'Emilia Romagna e coordinatore dei colleghi in conferenza delle regioni ha dichiarato: "Chiediamo al governo di guardare la situazione di ogni realtà locale. Bisogna affrontare le criticità in modo che nessuno vada in disavanzo e in piano di rientro perché non c’è stato il rimborso per le spese del lavoro contro il covid o per il costo esorbitante delle spese energetiche degli ospedali. Aspettavamo che arrivasse un segnale già nel decreto Aiuti quater ma non c’è stato. Non sono arrivati soldi".
La sanità appare del tutto ignorata all'interno delle discussioni sulla manovra. E c'è anche da dire che nemmeno il ministro Schillaci reclama il suo spazio ma è riuscito giusto a parlare di un paio di misure, dal valore più che altro simbolico:
Un compenso extra per il personale dell’emergenza e delle specialità con gli organici più in crisi che verrebbe aumentato a 200 milioni rispetto ai 90 stanziati da Speranza. Niente.
a ciò si aggiunge anche che soldi però verrebbero presi dal Fondo sanitario nazionale: non si tratterebbe di destinare altri fondi, ma solo di concedere di allargare un vincolo così da permettere determinati utilizzi del denaro già stanziato.
Lo stesso sistema potrebbe essere usato per le liste di attesa, ma è molto difficile che di queste azioni ci sia traccia in Finanziaria.
In generale nelle stime di questo governo la spesa sanitaria è in discesa: quest’anno vale 134 miliardi e il prossimo 132 e i motivi potrebbero essere due.
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