04 Novembre 2022
Le elezioni del Midterm hanno un significato economico oltre che politico. La domanda è: come reagiranno i mercati in caso di vittoria dei democratici? E se a prevalere fossero i repubblicani? La risposta si trova in un report di Mfs investment management, un gestore di investimenti globale con sede negli Usa, che Il Giornale d’Italia pubblica in esclusiva. Il dato curioso che emerge dal dossier è che i mercati, storicamente, reagiscono meglio quando un partito controlla la Casa Bianca e l’altro almeno una delle due camere del Congresso. In questo caso l’indice S&P 500, il più importante termometro finanziario statunitense, sfiora il 20%.
“Mentre gli elettori mostrano disagio di fronte alla prospettiva di stallo a Washington, gli investitori tendono a salutare con favore un governo diviso”, si legge nel documento in relazione alle elezioni di metà mandato dell’8 novembre. “La storia ha dimostrato che alcuni dei migliori periodi in termini di performance si verificano quando un partito controlla la Casa Bianca e l’altro almeno una delle due camere del Congresso. A nostro avviso, anche se il 2023 sarà verosimilmente caratterizzato da uno scenario d'investimento difficile, un Congresso diviso potrebbe rivelarsi leggermente propizio ai mercati. Storicamente, il mercato statunitense ha registrato i peggiori risultati nel secondo anno di un mandato presidenziale”.
“Secondo Ned Davis Research”, prosegue Mfs, “il rendimento annualizzato mediano dell’S&P 500 dal 1948 è stato del 12,9% nel primo anno di presidenza, del 6,2% nel secondo, del 16,7% nel terzo e del 7,3% nel quarto. Sebbene la storia mostri che i mercati si muovono al rialzo nella maggior parte degli anni, in quelli delle elezioni di metà mandato i guadagni tendono a concentrarsi dopo le elezioni, a indicazione che l’incertezza può essere uno dei fattori che frena i guadagni all’inizio dell'anno. Un’opinione alternativa è che le amministrazioni presidenziali tendono a implementare le politiche meno popolari all’inizio dei loro mandati, mentre adottano politiche più stimolanti in vista delle campagne di rielezione”.
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