15 Dicembre 2025
Il direttore della Banca d'Italia Fabio Panetta. Fonte: Imagoeconomica
Il debito pubblico italiano ha raggiunto un nuovo record. Il denaro che lo Stato deve ai suoi finanziatori è cresciuto a ottobre fino a raggiungere 3.131,7 miliardi di euro. Un aumento dovuto alla crescita delle disponibilità liquide del Tesoro e alla spesa della pubblica amministrazione.
Il debito italiano è aumentato a ottobre di 50,7 miliardi di euro rispetto a settembre. La spesa mensile è dovuta soprattutto alle amministrazioni centrali, che hanno richiesto 50,6 miliardi di euro, mentre quelle locali hanno utilizzato solo 200 milioni e gli enti di previdenza sono rimasti in pareggio.
La vita media del debito, la durata residua che il titolo di Stato medio ha, è scesa a 7,8 anni, contro gli 8 anni di settembre. Cala anche la quota di debito controllata dalla Banca d’Italia, al 18,8%. Gli investitori esteri detenevano a settembre (ultimo mese per cui questo tipo di dato è disponibile) il 33,9% del passivo italiano, cifra di poco superiore a quella di agosto. Si riduce invece leggermente, al 14,2%, la quota dei residenti in Italia.
Il debito è quindi cresciuto a livelli mai raggiunti in precedenza, ma ci sono anche dati positivi per le casse dello Stato all’interno del rapporto di Bankitalia. Le entrate contabilizzate a ottobre sono state pari a 43,4 miliardi di euro, in aumento del 2,5% sullo stesso mese del 2024.
L’incremento è pari a circa un miliardo, e la cifra totale va a sommarsi al resto di quelle accumulate nel 2025, arrivando a 462,2 miliardi di euro, con un aumento su base annua nei primi 10 mesi del 2025 del 2,1%, pari a 9,7 miliardi in più. Un risultato più alto del tasso di inflazione, che indica che il nostro Paese ha effettivamente incassato più tasse rispetto allo stesso periodo del 2024.
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