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Bce boccia nuovo emendamento sull’oro di Bankitalia che "appartiene al popolo italiano": "Viola leggi Ue, finalità non chiare"

La Banca centrale europea ha espresso parere negativo anche sul secondo emendamento riguardante l’oro di Bankitalia inserito in Manovra

09 Dicembre 2025

La Bce boccia ancora l'emendamento che dà l'oro di Bankitalia al popolo italiano, "Viola le leggi europee, finalità non chiare"

Christine Lagarde. Fonte: Imagoeconomica

Altra bocciatura da parte della Bce per l’emendamento sulle riserve auree italiane che la maggioranza vorrebbe inserire in Manovra. La Banca centrale europea non ha giudicato le modifiche sufficienti a spiegare quale sia lo scopo della modifica al testo. Giorgetti si è però detto sicuro di poter chiarire con Francoforte.

La Bce boccia anche il secondo emendamento sull’oro

La motivazione della seconda bocciatura è sempre la stessa della prima. L’emendamento sull’oro di Bankitalia non ha una finalità chiara. Il testo, modificato rispetto a quello originale in senso interpretativo, ora recita:

il secondo comma dell’articolo 4 del testo unico delle norme di legge in materia valutaria, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 marzo 1988, n.148, si interpreta nel senso che le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono al Popolo Italiano

Questo però, sottolinea la Bce, non chiarisce perché il Governo italiano voglia specificare qualcosa di ovvio come il fatto che le riserve auree dell’Italia appartengono al popolo italiano.

Il principale problema espresso dalla Banca centrale europea su questo emendamento è che possa essere interpretato come un via libera all’esecutivo per vendere in maniera indiscriminata le riserve auree.

Questo comprometterebbe l’indipendenza della Banca centrale e violerebbe le leggi europee. Inoltre darebbe un segnale di chiara difficoltà finanziaria dell’Italia ai mercati, che potrebbe causare una fuga degli investitori e un’impennata degli interessi sul debito pubblico.

Come sottolineato dalla stessa Bce, inoltre, non si tratta di una questione secondaria. L’Italia è il terzo detentore di riserve auree mondiali dopo USA e Germania, la quarta entità in assoluto se si conta anche il Fondo Monetario internazionale.

Le sue riserve auree servono a garantire la stabilità finanziaria del Paese e devono rimanere consistenti a causa dell’enorme debito pubblico accumulato dallo Stato.

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