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Riscaldamenti, firmato il decreto. Al via l'austerity: termosifoni a 17 gradi per solo 7 ore e 15 giorni in meno. Nè pace nè condizionatori

Esenti da questi nuovi tagli ospedali, scuole materne e asili nido, piscine, saune

07 Ottobre 2022

Riscaldamenti, firmato il decreto. Si parte con l'austerity: termosifoni a 17 gradi e 15 giorni in meno

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il nuovo decreto sui riscaldamenti, con il quale il periodo di accensione degli impianti viene "ridotto di un'ora al giorno - che quindi diventano 7 - e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di sette la data di fine esercizio". Si abbassa inoltre anche la temperatura di un grado: da 18 si passa a 17.

Riscaldamenti, firmato il decreto. Al via l'austerity: termosifoni a 17 gradi per solo 7 ore e 15 giorni in meno. Nè pace nè condizionatori

A dettare le nuove regole sui riscaldamenti in Italia è il MiTe, dopo che Cingolani ha firmato il nuovo decreto. Tuttavia, afferma il Ministero, in presenza di "situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l'accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta".

Inoltre - si legge nel documento "i valori di temperatura dell'aria sono ridotti di un grado centigrado". Per agevolare le nuove disposizioni, spiega il ministero, "Enea pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini".

Di seguito il nuovo schema di accensione dei riscaldamenti:

  • Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
  • Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
  • Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
  • Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
  • Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
  • Zona F: nessuna limitazione.

Le aree della Zona F sono quelle che fanno parte dell'arco alpino, ad esempio città come Cuneo o Belluno. In zona A si collocano invece località come Lampedusa e Porto Emedocle. In mezzo, le grandi città del Sud: Agrigento, Reggio Calabria, Messina o Trapani nella Zona B; Napoli, Imperia, Taranto e Cagliari nella C; Roma, Firenze, Foggia, Ancona e Oristano nella D; Milano, Torino, Bologna, Aosta e L’Aquila nella E.

Sono esclusi da queste restrizioni "edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune, altri luoghi assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell'aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili".



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