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Banche, Scope Ratings: "Italiane più solide: aumenti di ricavi e profitti su tutta la linea"

Crescita economica, saldi di prestito e tassi di mercato in aumento: un report europeo analizza la buona salute degli istituti di credito nazionali

09 Agosto 2022

Banche, Scope Ratings: "Italiane più solide: aumenti di ricavi e profitti su tutta la linea"

Banca d'ItaliaFoto: LaPresse

Le banche italiane se la passano piuttosto bene. Nonostante il periodo di incertezza dovuto alla crisi politica, all’inflazione e alle criticità energetiche, il report semestrale di Scope Ratings, un’agenzia di rating europea, certifica la solidità degli istituti di credito nazionali. Crescita economica, saldi di prestito e tassi di mercato in aumento, basse perdite su crediti: sono i fattori chiave della forte performance del settore bancario del Paese, nel quale i costi sono sotto controllo e l’asset resta positivo.

Banche italiane più solide, il ruolo di UniCredit e Intesa

Secondo l’analisi di Scope Ratings, UniCredit e Intesa tengono sotto controllo l’esposizione russa. Nel secondo trimestre del 2022 UniCredit ha ridotto significativamente la sua esposizione transfrontaliera a Mosca, mentre per Intesa il calo è stato marginale. Dopo gli accantonamenti iniziali presi nel primo trimestre, l’impatto sull’utile e sul capitale dovrebbe essere contenuto, considerando la solidità finanziaria dei clienti russi e la resilienza delle operazioni locali. I solidi risultati del primo semestre, a livello generale, riflettono principalmente la crescita dei ricavi e le basse perdite sui crediti. La performance delle banche italiane, insomma, è stata più che buona, nonostante l’aumento dell’inflazione, la volatilità dei mercati e il peggioramento degli indicatori di fiducia di imprese e consumatori.

Salute bancaria, buone prospettive anche per il futuro

Nei primi sei mesi del 2022 il costo del rischio delle banche italiane è sceso dai 55 punti base del 2021 a una media di 43 pb. Una circostanza che, sempre secondo Scope Ratings, è il risultato di quattro fattori principali: i tassi di insolvenza sono ancora ai minimi storici nonostante il graduale ritiro del debitore, il parziale annullamento delle coperture legate alla pandemia, la bassa esposizione diretta o indiretta a Russia, Ucraina e Bielorussia e l’esposizione limitata ai settori ad alta intensità energetica. E il secondo semestre come sarà? “Le prospettive per l’intero anno sono solide”, ha spiegato in una nota l’analista nel team delle istituzioni finanziarie di Scope, Alessandro Boratti. “Il reddito da interessi netti core beneficerà sempre più degli incrementi dei tassi di interesse che compenserà la scadenza del tasso bonus Tltro”, vale a dire il Targeted longer-term refinancing operations, che comprende una serie di finanziamenti agevolati concessi a lungo termine dalla Bce alle banche europee. “Le prospettive per commissioni e commissioni nette sono meno visibili, ma l’inflazione e la crescita economica dovrebbero essere favorevoli”, ha aggiunto Boratti. “Il costo del rischio, inoltre, rimarrà contenuto grazie ai bassi tassi di insolvenza”.

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