16 Ottobre 2025
“L’Associazione Italiana Idrogeno (H2IT) esprime profondo sconcerto e preoccupazione per la rimozione, dal testo del Decreto legislativo di recepimento della Direttiva (UE) 2023/2413 (RED III) trasmesso al Parlamento, delle disposizioni che prevedevano l’introduzione delle quote minime obbligatorie di utilizzo di RFNBO (Renewable Fuels of Non-Biological Origin) nell’industria e nei trasporti. Tali target fissavano, per l’idrogeno industriale, una quota del 42% entro il 2030 e del 60% entro il 2035, mentre nei trasporti era prevista una quota dell’1% entro il 2030”. Lo ha dichiarato in una nota Alberto Dossi, Presidente di H2IT.
“Queste misure - ha proseguito - rappresentavano un passaggio strategico per la creazione di un mercato nazionale dell’idrogeno, in linea con le direttive europee e con la Strategia Nazionale Idrogeno. Il recepimento dei target a livello nazionale fungeva da garanzia per gli operatori del settore, delineando i contorni normativi per lo sviluppo del mercato dell'idrogeno”.
Secondo H2IT: “L’eliminazione di queste disposizioni costituisce una grave battuta d’arresto per l’intera filiera, mettendo a rischio le prospettive di sviluppo di una industria nazionale dell’idrogeno e gli investimenti previsti dal PNRR per il settore. La decisione, presa senza un confronto con gli operatori, rischia di compromettere la fiducia degli investitori e vanificare anni di lavoro congiunto tra istituzioni e imprese. In tal senso, abbiamo partecipato attivamente a tutte le fasi di stesura del decreto – ha spiegato – e accolto con favore l’inclusione dei target nel testo entrante al consiglio dei ministri. La loro improvvisa eliminazione mina la credibilità del settore e scoraggia gli investimenti necessari alla transizione energetica del Paese. Inoltre, pone l’Italia in una condizione di incoerenza con gli obblighi europei, con il concreto rischio di procedura di infrazione. I target relativi all’uso di RFNBO, disciplinati nella Direttiva, non risultano adeguatamente recepiti nel decreto, e ciò espone il nostro Paese a contestazioni da parte della Commissione Europea per mancato allineamento normativo”.
“Per queste ragioni – ha concluso il Presidente Dossi - H2IT ha richiesto un incontro urgente a tutti i Ministri competenti, al fine di illustrare le conseguenze di questa decisione e individuare insieme una soluzione che tuteli la competitività e la credibilità dell’intera filiera idrogeno in Italia”.
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