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Cassa integrazione se si superano i 35 gradi, Inps dà l'ok

Il ministro del lavoro Andrea Orlando: "Cassa integrazione se si superano i 35 gradi per il settore dell'edilizia in esterni, rifacimento manto stradale ed i mestieri "in luoghi non proteggibili dal sole"

27 Luglio 2022

Cassa integrazione se si superano i 35 gradi, Inps dà l'ok

Una nota congiunta Inps e Inail fa sapere che alcuni lavoratori potranno accedere alla cassa integrazione se si superano i 35 gradi. "Le imprese potranno chiedere all'Inps il riconoscimento della Cigo quando il termometro supera i 35 gradi centigradi", comunica la nota. "Ai fini dell'integrazione salariale, però, possono essere considerate idonee anche le temperature 'percepite'", precisa.

Cassa integrazione se si superano i 35 gradi, Inps dà l'ok

"I fenomeni climatici estremi aumentano il rischio di infortuni sul lavoro e abbiamo dato una pronta, urgente e necessaria risposta", ha invece fatto sapere il ministro del lavoro Andrea Orlando. Il ministro ha scritto queste parole su Twitter. "Per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori arriva la cassa integrazione per temperature sopra ai 35 gradi reali o percepiti", ha confermato. "Possono essere considerate idonee anche le temperature percepite", precisa infine il Ministro del Lavoro. 

Le imprese potranno dunque chiedere all'Inps il riconoscimento della cassa integrazione "quando il termometro supera i 35 gradi centigradi". Inps ed Inail hanno agito anche a seguito della morte di alcuni lavoratori, "malori improvvisi" causati dal caldo estremo di questo periodo. Nella causale della Cigo - dice ancora l'Inps - "va indicata la causale eventi meteo".  In realtà, si tratta di una norma  "già in vigore da tempo". Negli ultimi giorni, tuttavia, è stata ribadita in una nota pubblicata sul sito ufficiale e con il "placet" del ministero del lavoro.

Ma vale per tutti i lavoratori? Ovviamente no. L'Inps e il ministero del lavoro hanno tenuto conto di alcuni mestieri ad alto rischio nella stagione estiva. Tra questi ci saranno per esempio i lavoratori che si occupano del manto stradale e quelli che lavorano nel settore dell'edilizia. La cassa integrazione potrà essere però chiesta anche per "tutte le fasi lavorative che avvengono in luoghi non proteggibili dal sole, o comportino l'utilizzo di materiali che non sopportano il forte calore". 

Cassa integrazione 35 gradi

I sindacati hanno espresso soddisfazione per queste linee guida. "Con questo intervento di Inps ed Inail - ha scritto Fillea, il sindacato edili della Cgil - ci auguriamo che venga anche superata la scarsa propensione delle aziende ad utilizzare questo strumento, dovuta in parte anche all'incertezza del riconoscimento dell'ammortizzatore da parte dell'Inps". E ancora: "Ora non ci sono più scuse le informazioni a disposizione dei consulenti e delle imprese sono chiare e precise. Il lavoro va fermato in presenza di temperature che superano i 35 gradi o percepite come tali, permettendo così di proteggere la salute e la vita dei lavoratori nei cantieri, nelle cave, nelle fabbriche".   

Infine, l'Inps, in merito a tale linea guida, ha fatto sapere che l'azienda, nella domanda di Cigo e nella relazione tecnica, deve indicare le giornate di sospensione o riduzione dell'attività lavorativa. Inoltre, sempre l'azienda, deve "specificare il tipo di lavorazione in atto nelle giornate medesime". Tuttavia non sarà tenuta a produrre dichiarazioni che attestino l'entità della temperatura, e non dovrà nemmeno produrre i bollettini meteo. Inoltre, come già accennato, indipendentemente dalle temperature, l'Inps riconosce la cassa integrazione ordinaria in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dell'azienda dispone la sospensione delle lavorazioni in quanto "ritiene sussistano rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi i casi in cui le sospensioni siano dovute a temperature eccessive".

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