31 Maggio 2022
fonte: Imagoeconomica
Philippe Donnet, CEO di Generali, in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario ha affermato: "Generali è importante per il Paese e non deve essere proprietà di alcuni imprenditori o famiglie. É un bene di tutti e non proprietà di alcuni".
Il CEO ha parlato a lungo sul presunto interesse di gruppi assicurativi francesi per Generali, smentendo le minacce dalla Francia: "Non c'è realtà, è un'invenzione, una fantasia. L'interesse di società francesi non esiste. Spesso i pericoli per le Generali non vengono da fuori ma da questo PaeseC'è stata una minaccia, c'è stata cinque anni fa, non da fuori, ma da questo Paese".
Il CEO ha inoltre escluso ipotesi di nozze con Unicredit: "Non c'è nessuna ipotesi o progetto di aggregazione con Unicredit. Non rientra nella nostra strategia. Non ha senso, stiamo parlando di business completamente diversi. Un'integrazione sarebbe un indebolimento per entrambe le società. E questo vale per qualsiasi banca.
L'Italia è il cuore della nostra strategica e per questo abbiamo fatto l'acquisizione di Cattolica. Vogliamo crescere in Italia in modo organico, perché ormai non c'è più motivo di realizzare altre acquisizioni in Italia. Vogliamo integrare nel modo giusto Cattolica in Generali, rispettando l'identità di Cattolica e sviluppandone ulteriormente la presenza sul territorio - ha continuato -. Cercheremo le sinergie nel rispetto delle persone, dell'occupazione e del territorio".
A un mese di distanza dall’assemblea che ha confermato Philippe Donnet nel ruolo di Ceo di Generali, conferma che il modello di governance della lista del CdA uscente per il rinnovo del consiglio di amministrazione "è la strada giusta". "Andiamo avanti su questa strada, visto che le Generali non sono la proprietà di alcuni ma un bene di tutti. La compagnia ha fatto una scelta. Due anni fa il cda all'unanimità aveva deciso di dare al consiglio di amministrazione della società la possibilità di presentare all'assemblea successiva la propria lista, un modello di governance applicato in tante società internazionali e italiane. Una proposta che è stata anche approvata con il voto favorevole al 99% dell'assemblea degli azionisti.
"Il CdA ha quindi deciso di andare avanti sulla strada della lista del consiglio". Rispetto a questo modello di governance da public company alcuni azionisti "avevano una visione diversa, ma è anche giusto - afferma -. É stata proposta una scelta all'assemblea degli azionisti, in modo molto netto, chiaro e senza ambiguità. Gli azionisti hanno scelto e hanno voluto questa governance e questo CdA".
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