03 Aprile 2022
Fonte: LaPresse
"Prima il Covid, adesso la guerra; prima l’emergenza sanitaria, adesso quella militare e umanitaria. Cambiano gli scenari, ma le conseguenze di queste situazioni, a causa di una politica miope e incapace, finiscono sempre addosso alle nostre aziende". A parlare così oggi, in una nota, è Paolo Bianchini, presidente di Mio (Movimento Imprese Italia), mentre rilancia l'allarme del numero uno di Confindustria Carlo Bonomi. Questi - dice Bianchini - "che cita addirittura un 47% di imprese a rischio chiusura, rilancia di fatto quello che stiamo dicendo da tempo sulla totale inerzia del Governo Draghi, che assiste passivo a quella che rischia di essere una strage economica e sociale".
Parole forti quelle del presidente di Mio, che, come molti altri imprenditori messi in ginocchio prima dalla crisi sanitaria e ora dalle conseguenze della guerra in Ucraina, si scaglia contro le scelte del Governo. Secondo Bianchini tanto Giuseppe Conte quanto Mario Draghi hanno mostrato, una volta a capo di Palazzo Chigi, "tutta la loro incapacità a fronteggiare una situazione di reale emergenza non solo sotto il profilo sanitario, ma anche e soprattutto su quello economico. Peraltro - si legge nella nota dell'esperto - come abbiamo letto appena ieri, le risultanze del Comitato tecnico scientifico, su cui si sono basati questi governi, per chiudere il nostro settore, l’horeca, che prima del Covid costituiva il 30% del Pil nazionale, erano infondate, come, del resto, abbiamo sempre denunciato, seppur inascoltati".
"Oggi - continua Paolo Bianchini - non possono essere ripetuti gli errori del recente passato, che hanno massacrato le nostre aziende, e il Governo ha il dovere di adottare misure che contribuiscano a combattere in modo serio e concreto le conseguenze della guerra, che, come ha ben spiegato Bonomi, possono essere letali per la nostra economia". Infine si domanda: "Ma Mario Draghi vuole o no salvare il Paese? Lo dimostri adesso, con i fatti, o sarà troppo tardi". Un appello forte, deciso e molto chiaro quello di Paolo Bianchini, che non usa mezzi termini. E ad oggi a condividere il pensiero del presidente di Mio sono milioni di italiani, stanchi di assistere inermi a una crisi che non sembra mai avere una fine.
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