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"La Lobby ebraica", l'inchiesta di Pinotti che per la prima volta in Italia affronta strutturalmente il lobbismo pro-Israele

La pionieristica inchiesta esplora reti e influenze ebraico-israeliane nei centri decisionali italiani e internazionali: dal Mossad all'AI, dalle criptovalute ai media

11 Novembre 2025

"La Lobby ebraica" è l'inchiesta di Pinotti che per la prima volta in Italia affronta strutturalmente il lobbismo pro-Israele

Ferruccio Pinotti, firma di prestigio del Corriere della Sera, è il giornalista dei casi difficili e scabrosi. Ha svolto inchieste a tutto campo: dalla massoneria all'Opus Dei, dai guasti della sinistra italiana alle origini dell'impero berlusconiano, dalle stragi del 1993 al movimento dei Focolari. Da oggi, per i tipi di Ponte alle Grazie, è nelle librerie "La lobby ebraica". La nuova inchiesta, a cui l'autore di queste righe ha collaborato nel lavoro di scavo e di stesura, affronta e analizza la grande e composita influenza ebraico-israeliana nel mondo.

In Italia, il tema del lobbying ebraico-israeliano nei circuiti decisionali è stato storicamente poco o nulla trattato. E sempre con grande cautela, spesso evitando di scoprire e approfondire fatti concreti. A regnare sovrano è stato il timore di apparire antisemiti o di alimentare vecchi stereotipi. Questa prudenza ha creato un vero e proprio muro di silenzio, che ha impedito al dibattito pubblico e alla ricerca storica italiana di analizzare in modo chiaro e documentato la presenza e il ruolo delle comunità ebraiche nazionali e legate allo Stato di Israele nella politica, nell'economia e nella cultura. "La lobby ebraica" abbatte questo muro con rigore filologico e documentale, distinguendo in modo netto l'influenza reale dalle narrazioni false. Non si tratta di evocare poteri occulti, ma di tracciare una mappa storica e contemporanea dell'influsso e delle reti costruite da una diaspora antica. La quale ha saputo preservare e proiettare il proprio capitale simbolico e materiale nel futuro, intervenendo senza ostentazione nei processi decisionali. L'inchiesta esce in una fase in cui la crisi dell'informazione convive con rigurgiti di antisemitismo. Fattore, quest'ultimo, che non abita neppure una cellula del team autoriale dell'opera. Raccontare il fenomeno in modo documentato non è solo un atto di coraggio intellettuale, ma una necessità per delineare i contorni di questa realtà, distinguendo fatti storici e attuali dalle mere ipotesi.

Lo scopo che l'inchiesta persegue è l'analisi di come uno Stato relativamente piccolo possa esercitare un influsso così significativo nella politica globale, attraverso relazioni diplomatiche, alleanze strategiche e presenza nei principali centri decisionali. Partendo dall'odio europeo per gli ebrei, la prima parte dell'opera visita i grandi e innegabili contributi culturali, politici ed economici della comunità ebraica nello scenario italiano. La seconda parte allarga la visuale alle condotte dello Stato di Israele e ai fortissimi legami ebraici che costellano l'ascesa immobiliare e politica di Donald Trump. Il titolo del libro è provocatorio, ma coerente con i suoi contenuti: cattura l'attenzione su un tema complesso che molti evitano. I lettori saranno spinti a confrontarsi con dati storici e analisi precise. Non esiste un potere ebraico monolitico, ma semmai reti e influenze articolate e documentabili. Sa davvero esistesse una "cupola ebraica" a controllare tutti gli eventi internazionali, ci aspetteremmo un mondo sostanzialmente pacificato, con conflitti ridotti e marginali. La realtà ci mostra l'esatto contrario: un pianeta attraversato da tensioni crescenti, guerre di portata significativa e un ordine internazionale che appare frammentato e spesso incapace di governare le crisi. "La lobby ebraica" racconta come le reti di potere ebraiche pro-Israele si incuneano in questo corso, creando e implementando le proprie sfere di influenza.

"La lobby ebraica" allarga la visuale al ruolo del Mossad, all'intelligenza artificiale, alle criptovalute e all'influenza sui media: segmenti di lobbying imprescindibili per comprendere il peso globale di Israele. Il Mossad, noto per le sue operazioni di intelligence e controspionaggio, non è solo un'Agenzia di sicurezza, ma pure un attore che plasma relazioni internazionali e strategie geopolitiche, creando connessioni efficaci con governi, istituzioni e settore privato. L'innovazione tecnologica nell'intelligenza artificiale ha posizionato Israele tra i principali protagonisti della rivoluzione digitale globale: startup avanzate, collaborazioni con grandi multinazionali e investimenti strategici consentono a Israele di avere un impatto significativo su sicurezza, Difesa e industria ad alta tecnologia. Le criptovalute non rappresentano solo un nuovo mercato finanziario, ma strumenti concreti per diversificare capitale, attrarre investimenti e rinvigorire la robustezza economica del Paese. Lo Stato ebraico costruisce la propria influenza mediante innovazione, rete e strategia: la diaspora antica si intreccia con le comunità nazionali e sviluppa una capacità di pressione attiva ed efficace anche nell'informazione. "La lobby ebraica" tratta queste filiere separando la realtà dalle semplificazioni sciatte: l'impatto ebraico-israeliano nel mondo contemporaneo è complesso e multilivello.

Di Roberto Valtolina

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