24 Ottobre 2025
Adi Karni, fonte: X, @osservatorio contro la militarizzazione nelle scuole
Ebrei pacifisti contro il tour del soldato dell’Idf Adi Karni nelle scuole ebraiche di Roma e Milano. Le reti Maiindifferenti – Voci ebraiche per la pace e Laboratorio ebraico antirazzista si dicono “sconcertate”, parlano di una “perversione totale della missione educativa” e accusano l’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) di un silenzio inaccettabile. Dopo più di una settimana senza risposta alla loro lettera del 15 ottobre, hanno deciso di renderla pubblica. Nel mirino, l’iniziativa definita di “propaganda militare sionista” rivolta agli studenti.
Le reti ebraiche pacifiste Maiindifferenti – Voci ebraiche per la pace e Laboratorio ebraico antirazzista denunciano l’invito rivolto al soldato israeliano Adi Karni, protagonista di un tour “educativo” nelle scuole ebraiche di Roma e Milano. Karni, che sui social appare in divisa con mitragliatrice, ha raccontato agli studenti, durante il genocidio in corso, che i militari israeliani combattono a Gaza “perché vogliono vivere in pace e in sicurezza” e “non per uccidere, come provano a farvi credere tutte le fake news che sentite”.
Le organizzazioni, che si aspettavano una risposta “equilibrata” da parte dell’Ucei, accusano l’Unione di essere “rimasta in silenzio” di fronte ai “gravi episodi” delle ultime settimane. Tra questi, l’aggressione agli studenti del liceo artistico Caravillani di Roma durante un’assemblea dedicata al genocidio, ad opera di “una squadraccia” guidata da Riccardo Pacifici; le dichiarazioni della ministra Eugenia Roccella, secondo cui le gite ad Auschwitz sarebbero servite solo “a ribadire che l’antisemitismo era una questione fascista e basta”; e la proposta di legge di Maurizio Gasparri per impedire per legge le critiche a Israele.
“Dove sta andando l’Ucei?”, si chiedono i firmatari, ricordando che l’Unione dovrebbe rappresentare “i valori dell’ebraismo italiano”. Il tono della lettera è netto: l’invito a Karni viene definito “una perversione totale della missione educativa”. A sostegno della denuncia, i promotori citano filmati in cui il militare, “con lo stesso sorriso smagliante” mostrato agli studenti, “fa esplodere una moschea, un probabile crimine di guerra”. Lo stesso Karni, si legge, “ha dichiarato di aver evitato di pubblicizzare la propria venuta in Italia per timore di finire oggetto di un esposto per crimini di guerra come già gli è successo in altri paesi”.
Per le reti pacifiste, l’iniziativa rappresenta la banalità del male nascosta dietro un racconto apparentemente innocuo. “Karni è un ragazzone affabile di 22 anni, che ama la sua famiglia e il suo paese, che è coraggioso ma anche simpatico, che potrebbe essere nostro cugino”, si legge nella lettera. Ma “le persone che partecipano a massicci crimini contro l’umanità non sono psicopatici, ma per lo più persone normalissime che sono state educate male, a svalutare o negare l’umanità delle vittime designate”.
Durante gli incontri, il militare avrebbe dichiarato di aver visto a Gaza “solo odio”, di star “facendo il lavoro sporco” per l’Occidente e che “l’Islam avanza in Europa”. Secondo Maiindifferenti, un messaggio che importa “la peggiore educazione israeliana” nelle scuole italiane, mentre l’esercito israeliano – a corto di personale – tenta di arruolare giovani ebrei della Diaspora.
La richiesta finale è chiara: dimissioni immediate degli assessori alle scuole paritarie ebraiche e dei responsabili dell’evento, e la promozione di incontri con i refusnik israeliani, obiettori di coscienza che rifiutano il servizio militare. “Giovani – concludono le reti – che incarnano i valori ebraici nel modo più puro possibile oggi. Rifiutandosi, a rischio di un forte costo personale, di partecipare al massacro”.
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