10 Settembre 2025
Fonte: X@MalteccaMa65228
A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, riemergono elementi potenzialmente rilevanti nell’inchiesta riaperta a marzo. Durante l’incontro odierno previsto nell’ambito dell’incidente probatorio disposto dal GIP di Pavia, Daniela Garlaschelli, è emerso che sono state individuate otto impronte sui reperti conservati tra i resti della colazione sequestrati nel 2007 nella casa della vittima a Garlasco.
Secondo quanto riferito, si tratta di sei impronte sul sacchetto dei cereali e due su quello della spazzatura. Nessuna traccia, invece, è stata rilevata né sulla confezione di Estathé, né su quella dei biscotti.
Oggi erano in programma le attività di rilevazione di impronte latenti, ovvero tracce non visibili a occhio nudo. Ora si dovrà stabilire se queste impronte siano confrontabili e utili giuridicamente, nonché eventualmente a chi appartengano.
“A distanza di 18 anni, con grande sorpresa di tutti, sono stati rinvenuti dei rilievi dattiloscopici, quindi delle tracce parziali di impronte: sei sul sacchetto di cereali e due sul sacchetto della spazzatura”, ha dichiarato l’avvocata Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, lasciando la Questura di Milano al termine della giornata dedicata all'incidente probatorio.
“Non sono state trovate impronte sull’Estathé e sulla carta dei biscotti – aggiunge Bocellari –. Queste tracce parziali saranno inviate in valutazione. Non è detto che siano confrontabili e non è detto che siano utili giuridicamente. Hanno dei requisiti minimi per passarle a una fase di valutazione successiva, vedremo poi i prossimi step.”
Sulla stessa linea, Luciano Garofano, ex comandante del RIS di Parma e oggi consulente della difesa di Andrea Sempio, ha commentato: “Su due reperti sono emersi dei rilievi dattiloscopici potenzialmente utili per i confronti, che saranno effettuati naturalmente con Chiara Poggi, Alberto Stasi e l’indagato”.
Garofano ha però sottolineato: “Vanno confrontati, ma in funzione degli esiti del DNA sembra più probabile che possano essere di Chiara Poggi e di Alberto Stasi, ma è tutto da stabilire”. Tale ipotesi si basa sul fatto che, fino a oggi, sul contenuto della spazzatura erano state individuate solo tracce genetiche della vittima e dell’allora fidanzato, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio.
Questa nuova fase di analisi dattiloscopica è stata sollecitata dalla difesa di Stasi. “Dopo le analisi genetiche noi avevamo insistito affinché si procedesse anche con questo tipo di accertamento – sottolinea Bocellari – perché così abbiamo più dati possibili per ricostruire tutto. La prova scientifica va sempre contestualizzata. L’incidente probatorio ci dirà se queste impronte sono utili e se sono di qualcuno. Poi le valutazioni attengono al merito, adesso è prematuro”.
In merito all’udienza del 26 settembre, in cui verrà discussa davanti alla gip Garlaschelli l’eventuale proroga dell’incidente probatorio, Bocellari chiarisce: “Non è la Procura che ha chiesto la proroga. Un conto sono le indagini, un conto è la proroga dei termini per la perizia nell’incidente probatorio. I periti ci hanno anticipato che avrebbero chiesto una proroga dei termini per l’incidente probatorio, che non ha nulla a che vedere con i tempi delle indagini preliminari, la cui scadenza è ancora lontana”.
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